Svizzera, 20 dicembre 2018

Il "New York Times" scopre Guy Parmelin (e il suo inglese stentato)

Il Consigliere federale Guy Parmelin ha suscitato l'interesse della stampa americana questa settimana. Il prestigioso New York Times ha infatti dedicato al futuro ministro dell'economia un articolo nella sua edizione di mercoledì.

"I Can English Understand", titola il giornale americano, aggiungendo sotto che "gli svizzero ne dubitano". La nomina del vodese al Dipartimento federale dell'economia (DFE) ha suscitato un'ondata di commenti sui social network che hanno messo in luce le mediocri conoscenze linguistiche del Consigliere federale, sia in tedesco che in inglese.



Diverse lingue nazionali

E il New York Times ricorda l'ormai famosa frase di Guy Parmelin: "Posso capire l'inglese ma preferisco rispondere in francese per essere più preciso". Il giornale non emette alcun giudizio, ma fa notare che tra i capi di stato è in uso un uso comune dell'inglese, anche in presenza di traduttori.

La questione si pone dal momento che il consigliere federale sarà chiamato nelle sue nuove funzioni per trattare a livello internazionale. Il New York Times ricorda che mentre la Svizzera è orgogliosa di avere diverse lingue nazionali, il consigliere di stato Hans Wicki (PLR/NW) ha dato una cattiva impressione in
francese rispetto alla concorrente Karin Keller-Sutter. "Certo che parlo francese" aveva cominciato prima di finire in tedesco "ma io non sono un traduttore come Karin Keller-Sutter".

Preoccupazioni

Il quotidiano di New York cita molte persone preoccupate per Guy Parmelin che discute di accordi commerciali, per non parlare della ricerca o dell'istruzione, dove la lingua dominante è spesso quella di Shakespeare.

"L'inglese è diventato obbligatorio, specialmente per i piccoli paesi che tendono ad avere un'economia più aperta", afferma Georg Lutz, professore di scienze politiche presso l'Università di Losanna, "e la lingua del business è inglese".

"Giudicatemi per il mio lavoro"

Invitato giovedì a Radio Romande in occasione della cerimonia chiave che segna il trasferimento dei dipartimenti, Guy Parmelin non ha voluto dire se avrebbe preso lezioni per migliorare le sue conoscenze, come aveva fatto a suo tempo Micheline Calmy-Rey quando fu messa alla guida del DFAE.

"Non ho intenzione di dirti cosa farò, ma vedo che ho già avuto discussioni in inglese a livello internazionale quando ero nel Dipartimento della Difesa. (...) Chiedo di essere giudicato sul pezzo quando verrà il momento " ha pregato Guy Parmelin.

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