Opinioni, 19 febbraio 2019
Andrea Censi - Che fine hanno fatto i posteggi?
Interpellanza del Consigliere Comunale leghista e Presidente del Fronte Automobilisti Ticino Andrea Censi
Premessa
Una premessa è doverosa, nessuno intende mettere in croce la politica delle piste ciclabili, la mobilità lenta va promossa ed è parte integrante della nostra mobilità cittadina.
Il problema sorge però quando la politica, spronata dalla moda ecologista, inserisce queste strutture viarie ovunque e senza una pianificazione generale del traffico.
In Consiglio Comunale è appena stato approvato un credito di oltre 6 milioni (che invano il sottoscritto ha tentato di bloccare) per una pista ciclabile decisamente inutile fra Noranco e Cadepiano. È difatti ormai comune approvare micro crediti (che poi tanto micro non sono) per rappezzare una strada di qua ed un marciapiede di là, le piste ciclabili, certamente necessarie, sono pianificate ed alcune già in costruzione. Tanti piccoli progetti che perdono ogni significato perché la pianificazione viaria di Lugano va rivista nel suo complesso (vedi PVP), queste operazioni puntuali e non contemplate in un progetto più grande ed ampio rischiano d’essere monche e d’intralcio ad una futura sistemazione della rete stradale, con il risultato unico d’aver speso i soldi del cittadino per mancanza di lungimiranza. È come sostituire gli infissi ad uno stabile pronto alla demolizione.
Arrivando al dunque, l’ultima opera che ha suscitato il mio interesse e quello di molti cittadini, è l’eliminazione dei posteggi in Via Lambertenghi per permettere l’inserimento
di un’ulteriore pista ciclabile (vedi foto allegata) che più inutile non può essere. Premesso che oggi cercare un posteggio in Città è pari alla ricerca dell’Eldorado e che i posteggi in questione erano molto ricercati e di utilità pubblica, eliminarli per dare spazio ad una ciclopista su una strada senza sbocchi particolari, senza continuazione, senza traffico ed in più con limite di velocità di 30 km/h, rasenta il ridicolo e mi spinge a pensare che dietro vi sia unicamente una questione politica, una caccia alle streghe sulle spalle degli automobilisti.
Alla luce di quanto sopra chiedo al lodevole Municipio:
1) È stato elaborato uno studio per la pianificazione di queste piste ciclabili? Se sì, è stato coordinato con la rielaborazione del disastroso PVP?
2) Quante altre piste ciclabili sono state inserite nel piano viario cittadino? Dove e quante ne sono state pianificate?
3) Quanti posteggi sono stati soppressi nell’ultima legislatura?
4) Il Municipio ha valutato le difficoltà del cittadino dovute alla soppressione dei posteggi? È stata valutata anche l’incidenza che questo può comportare ai commerci cittadini?
Vi ringrazio e colgo l’occasione per salutarvi cordialmente,
Andrea Censi, Lega dei Ticinesi
Consigliere Comunale e Presidente del Fronte Automobilisti Ticino