Attiva in politica sin dalla tenera età, figlia del rimpianto Rodolfo, municipale di Chiasso e Consigliere nazionale da due legislature, Roberta Pantani si è da tempo affermata come una figura di primo piano della politica ticinese e della Lega dei Ticinesi, in particolare nel mendrisiotto. E tra il recente aumento di furti al confine, le elezioni federali che si avvicinano e i problemi che attagliano Chiasso da ormai diversi anni, a Roberta Pantani il lavoro non deve certo mancare. Ma come si riesce a gestire due attività importanti come Consigliere nazionale a Berna e vicesindaco a Chiasso ? E cosa possono aspettarsi i ticinesi in merito alla chiusura notturna delle dogane, misura approvata dal parlamento proprio grazie a una mozione di Pantani ma poi annullata dal Consiglio federale ? E la difficile situazione del mercato del lavoro e dei commerci come la si può affrontare ?
Partiamo dal principio. Come è nata la sua passione per la politica e come si è avvicinata al movimento che fu di Giuliano Bignasca?
Ho sempre fatto – per così dire - politica sin da piccola. A scuola ero una a cui piaceva discutere ore e mi piaceva prendere le difese di uno o dell’altro compagno. Crescendo poi, diventando adulta, è stata una scelta « naturale » quella di entrare in politica, se penso che già quando portavo i miei figli all’asilo ero diventata la portavoce delle istanze delle varie mamme. L’avvicinamento alla Lega è stato scontato, in famiglia con mio padre che era già attivo per il Movimento. Bisogna comunque dire che aderire alla Lega a quel momento non era cosa del tutto scontata, anzi!, richiedeva buone dosi di coraggio e avventatezza, che non mi sono certo mai mancate…
Oggi lei è vicesindaco a Chiasso, Consigliera nazionale a Berna e commercialista. Come riesce a conciliare le tre attività?
Basta sapersi organizzare. A Chiasso, dove sono vicesindaco, i colleghi di Municipio acconsentono a volte di anticipare le sedute settimanali al lunedì per permettermi di seguire gli appuntamenti bernesi. Ho anche la fortuna di occuparmi di due dicasteri, Socialità e Relazioni istituzionali-economia, che funzionano bene e vanno avanti anche senza di me grazie alla competenza di responsabili e collaboratori, per i quali sono comunque sempre a disposizione per ogni necessità. Avere un calenario di appuntamenti comunque definito a Berna, mi permette di organizzare al meglio gli impegni lavorativi, In ufficio posso contare sulla piena disponibilità e competenza dei miei collaboratori, che ringrazio.
Può spiegarci brevemente la differenza tra essere deputata a Berna e municipale a Chiasso?
Partendo dal presupposto che quello di Chiasso è un esecutivo mentre a Berna sono membro di un legislativo, sono due modi diversi di fare politica ma con un obiettivo comune : essere al servizio dei cittadini. A Chiasso sono più a contatto con la popolazione e i suoi bisogni che vengono anche espressi direttamente al Municipio. A Berna si lavora prevalentemente per presentare leggi o interventi da sottoporre al Governo federale, nella speranza che vengano implementate.
Qual'è il risultato personale più importante che ha conseguito in tutti questi anni di attività politica?
Dopo 16 anni in Municipio, le soddisfazioni ottenute sono tante, soprattutto nei Dicasteri di mia competenza. Diversi sono i risultati ottenuti nel Dicastero Sicurezza, penso alla videosorveglianza, alla riorganizzazione e al riconoscimento delle Polizie polo, nella Socialità, penso al progetto Frequenze, che mira al reinserimento delle persone in assistenza nel mondo del lavoro, al servizio operatori di strada, ad un miglioramento dei servizi ai cittadini in difficoltà, ecc.
I tempi di un legislativo federale sono diversi rispetto a quelli di un Esecutivo comunale, per cui i temi portati avanti hanno un decorso più lungo prima di arrivare a destinazione. Oltre alla mozione di chiusura dei valichi secondari, sono contenta di avere in prima fase un’iniziativa parlamentare per la modifica della Legge sulla FINMA, nonché di aver contribuito in modo importante alla modifica della nuova Legge sull’asilo, portando l’esempio dei lavori socialmente utili di Chiasso e alla nuova Legge sugli stranieri. Ma ci sono decine di altri interventi. Insomma, in 8 anni a Berna non sono stata con le mani in mano.
C'è qualcosa che invece rimpiange aver fatto o avrebbe voluto fare diversamente?
Rimpianti no, forse se mi guardo indietro avrei gestito diversamente alcuni dossier a livello comunale, come ad esempio quello legato al TrenHotel, che venne bocciato in referendum.
Un tema che la tocca da vicino e che è tornato alla ribalta nelle scorse settimane è la chiusura notturna delle dogane, questione