La battaglia di Morgarten è ancora considerata oggi una delle più importanti vittorie militari della confederazione. Sconfiggendo l'esercito austriaco le comunità di Uri, Svitto e Unterwaldo non solo difesero la propria autonomia ma diedero inizio alle battaglie che segnarono la via dell'indipendenza della Svizzera e della sua potenza militare che nei secoli a venire si affermò progressivamente fino al tardo medio evo.
Il 15 novembre 1315, un numeroso esercito austriaco guidato dal duca austriaco Leopoldo I si diresse verso il territorio di Svitto. Leopoldo, ritenendo che con il Patto federale stretto tempo prima i tre Paesi forestali di Uri, Svitto e Untervaldo si fossero spinti un po' troppo in là, decide di sottometterli una volta per tutte ricorrendo alla sua forza militare. Quella mattina, i cavalieri e i fanti del duca d'Asburgo marciarono lungo il lago Ägeri verso Morgarten. Il sentiero era stretto, il terreno accidentato e acquitrinoso. È possibile che il fruscio degli esploratori svittesi nascosti nel sottobosco si sia perso su questo terreno fangoso, ma forse è anche vagato in una fitta nebbia intrisa di miti, ignoranza e leggende che si sono diffuse da allora su questi eventi.
Le ragioni di questo confronto erano antiche. Un feudo di 200 anni opponeva gli svittesi all'Abbazia di Einsiedeln sul confine tra i due territori di Svitto e degli austriaci. Leopoldo d'Asburgo, duca d'Austria e nipote del defunto duca Rodolfo, morto nel 1291, era il protettore dell'abbazia di Einsiedeln. Decise di punire gli svittesi che spostavano costantemente la frontiera e che avevano saccheggiato l'abbazia l'anno precedente. Inoltre, i nobili locali non appoggiavano la candidatura del fratello di Leopoldo, Federico il Bello, all'adesione al trono imperiale, ma al contrario sostenevano quella di Luigi di Baviera, un Wittelsbach e non un Asburgo. Questo ovviamente infastidiva Leopoldo. Era quindi giunto il momento di rimettere gli svittesi al loro posto.
Il piano degli austriaci consisteva nel penetrare in terra svittese da diverse direzioni, passando però con il grosso delle truppe dalla Valle di Ägeri. In tal modo intendono sorprendere gli Svittesi e conseguire una facile vittoria. Nel frattempo nella Valle di Ägeri giungono le prime notizie di un esercito in marcia. Le campane suonano a martello e gli Svittesi mettono in salvo donne e bambini. Allerati, gli alleati Uranesi e Untervaldesi volano in loro soccorso onorando la promessa fatta decenni prima quando le tre comunità si promisero aiuto reciproco nel caso in cui uno di loro fosse attaccato. Senza sospettare nulla dei piani di Leopoldo, i Confederati prendono posizione nei pressi di Arth sul Lago di Zugo. Ad opporsi ai circa 8'000 tra cavalieri e fanti austriaci è una forza nettamente