Sport, 24 settembre 2019
Furia Renzetti, calma e consapevolezza della squadra: chi ha ragione?
La vittoria in casa Lugano manca da luglio e il primo tempo disputato contro il Lucerna, dopo la pessima prestazione in Coppa Svizzera, ha mandato su tutte le furie il presidente. Qual è il vero volto dei bianconeri?
LUGANO – 5 punti in 7 partite di campionato, eliminato dalla Coppa Svizzera, battuto con qualche recriminazione all’esordio in Europa League e una vittoria che manca dalla prima giornata di campionato, ovvero da luglio: non è certo il momento migliore del Lugano sotto la guida di Fabio Celestini. I mugugni, neanche tanto nascosti, iniziano a farsi sentire – sugli spalti, così come nella dirigenza – ma allenatore e giocatori restano uniti convinti che questa sia la strada giusta per risalire la china. Dove sta la verità?
Forse nel mezzo, come spesso capita, e la risposta potrebbe essere arrivata dal secondo tempo disputato domenica a Cornaredo contro il Lucerna. Perché se nei primi 45’ il Lugano aveva sofferto tanto, tantissimo, facendo troppa fatica anche solo a superare la metà campo, sbagliando ogni scelta e praticamente ogni passaggio, nella seconda parte del match contro gli svizzero centrali in campo si è vista una squadra sola che, però, non è riuscita a insaccare quel pallone che sarebbe valso quella vittoria tanto cercata e che inizia a pesare come un macigno sulle spalle di Celestini e dei suoi ragazzi.
A fine partita Angelo Renzetti ha alzato la voce, infastidito dal pessimo primo tempo durante il quale “sbagliavamo
anche le rimesse laterali, queste cose non le posso accettare, tutti devono farsi un esame di coscienza”. Un primo tempo che sembrava ricalcare l’assurda prestazione messa in campo una settimana prima a Losanna in Coppa. Fortunatamente nella seconda frazione il Lugano ha cambiato l’abito, ha cambiato attitudine e ha mostrato quanto di buono può fare, così come accaduto a Copenaghen. Se il presidente borbotta, si arrabbia e prova a strigliare i suoi, dall’altra parte squadra e allenatore sembrano più tranquilli.
Anche loro sanno che i risultati contano e pesano molto, anche loro sanno che quella vittoria che non arriva può portare a decisioni forse avventate, ma restano loro i protagonisti e gli autori del presente e del futuro prossimo bianconero e, se pensano che le cose miglioreranno in fretta, allora bisogna dar loro fiducia. Certo alcuni infortuni non stanno aiutando Celestini, la lunga inattività di Dalmonte – pedina che Renzetti vorrebbe sempre in campo – conta molto, visto che l’esterno d’attacco quando è partito titolare non ha inciso, ma il tempo stringe e Servette e Xamax dovranno fornire quelle risposte che tutti si aspettano, altrimenti potremmo assistere a prese di posizioni drastiche e, probabilmente, necessarie.
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Renzetti o Squadra/Celestini: chi ha ragione?