Ticino, 30 settembre 2019
Swiss, Censi va giù duro: "O si vola o tolgano la bandiera svizzera"
*Iniziativa cantonale di Andrea Censi per il Gruppo della Lega
“In quanto compagnia aerea svizzera, SWISS incarna i tradizionali valori svizzeri e si impegna a fornire la massima qualità di prodotto e servizio. Essendo di dimensioni moderate, è anche particolarmente attrezzato per avvicinarsi e rimanere più vicino ai suoi clienti e per offrire loro un prodotto di trasporto aereo appositamente adattato alle loro esigenze individuali.” Così recita la compagnia aerea nel profilo di presentazione sul suo sito web.
Alla luce di quanto stava accadendo (ormai da anni) con il mal servizio della tratta Lugano-Zurigo (che collegava, o quantomeno avrebbe dovuto, la Svizzera italiana al resto del mondo: “Swiss International Air Lines (SWISS) è la compagnia aerea svizzera, che serve oltre 100 destinazioni in 44 paesi in tutto il mondo da Zurigo, Ginevra e Lugano e trasporta quasi 18 milioni di passeggeri all'anno con la sua flotta di circa 90 aeromobili” cit. SWISS) veniva da sorridere. È poi notizia di ieri che la compagnia, in seguito al dissesto finanziario di Adria (compagnia aerea che ha ricevuto il mandato da SWISS per operare la tratta da Lugano), ha deciso di rinunciare definitivamente ad operare da Lugano/Agno venendo meno alla concessione e quindi ai doveri nei confronti del mandato pubblico.
Incarna i valori svizzeri?
Al CEO importato dalla compagnia germanica Lufthansa (proprietaria di SWISS) è forse necessario spiegare cosa e quali sono i “valori svizzeri”. Fra questi ce n’è uno non di poco conto, la garanzia di un equo trattamento fra le regioni, eh sì, anche della Svizzera italiana.
Massima qualità di prodotto e servizio?
In Svizzera saremo pur precisi ed abituati ad una qualità elevata, ma il servizio di SWISS sul collegamento Lugano-Zurigo è stato indecente per utilizzare un eufemismo.
Last Call
“Cari ticinesi, prendete il treno…” questo è quello che in sintesi la compagnia di bandiera (germanica) ha risposto al Ticino. Un’arroganza inaudita che in un paese democratico e solidale come il nostro non può essere accettata.
O si vola o via la bandiera
Che SWISS se ne
voglia andare da Lugano non sarebbe una tragedia (per il disservizio fornito fino ad oggi potrebbe essere anche una liberazione) se non per il fatto che per operare tratte interne è necessario un certificato svizzero (AOC), cosa che mette SWISS in uno stato di quasi monopolio e non permette ad altre compagnie aeree di operare da Lugano/Agno. SWISS in questi anni ha potuto fare il bello ed il brutto tempo, cosciente del fatto di non avere concorrenti interni, aggiudicandosi la concessione per operare dal nostro aeroporto e subappaltando il lavoro a compagnie estere disastrare, inaffidabili e fallimentari, volando unicamente quando faceva comodo (solo quando gli aerei erano pieni).
Alla luce di questi trascorsi, è per orgoglio nazionale, per rispetto della nostra bandiera, per rispetto dei ticinesi, che non possiamo chinarci per l’ennesima volta ma alzare la testa e lanciare un chiaro e forte messaggio: o i super manager germanici della SWISS ricominciano subito ad operare da Lugano o sulla coda dei loro velivoli mettano la bandiera teutonica!
Con questa iniziativa parlamentare si chiede che la “Legge federale sulla navigazione aerea” sia rinegoziata e che sia data una deroga all’aeroporto di Lugano/Agno per permettere a compagnie estere di operare dal nostro scalo e finalmente terminare questa situazione di monopolio aereo nelle mani di una compagnia straniera che di svizzero porta impropriamente solo il nome. Si chiede inoltre, per garantire e salvaguardare il brand “swiss made” e “swiss quality”, che il Consiglio Federale revochi a SWISS la possibilità di utilizzare la nostra bandiera a scopi commerciali. Il gruppo della Lega dei Ticinesi propone quindi:
1) Il Canton Ticino chiede alla Confederazione attraverso un’iniziativa cantonale secondo l’art. 106 cpv 1 della Costituzione Svizzera, di revocare il diritto di utilizzo della bandiera Svizzera alla compagnia aerea SWISS secondo l’art. 50 della Legge sulla protezione dei marchi (LMP) che concede al Consiglio Federale il margine per introdurre ulteriori restrizioni.
2) Il Canton Ticino chiede alla Confederazione che sia concessa una deroga sul cabotaggio dall’aeroporto di Lugano/Agno e che permetta a compagnie estere di operare sulle tratte interne.
*Deputato Lega dei Ticinesi e candidato al Consiglio Nazionale