Pensavano che il peggio era passato con il loro arrivo in Svizzera due giovani portoghesi di 13 e 9 anni. Nel loro paese infatti venivano picchiate dalla madre e abusate dal patrigno. Nel 2011, si sono quindi rifugiate dal loro padre biologico, che abita in Vallese. Ma invece di migliorare la situazione è forse diventata ancora peggio e sono passate da un calvario. Soprattutto la più grande, che appena arrivata ha subito un abuso sessuale dopo l'altro. Nella sentenza, riportata da "20 minutes", si parla di 3-4 rapporti a settimana, per di più senza protezione alcuna. Inoltre l'uomo, un sessantenne
intonacatore/imbianchino, le faceva vedere video pornografici e fumare della cannabis.
Il procuratore ha calcolato siano stati almeno cento i rapporti non protetti tra il 2011 e il 2015. Terrorizzata, l'adolescente non è mai stata in grado di difendersi. "È il nostro segreto. Se parli, perdi il permesso di soggiorno e torni in Portogallo", la minacciava. Solo dopo aver lasciato la casa di famiglia quattro anni dopo la ragazza trovò il coraggio di confidarsi con il suo ragazzo, che denunciò i fatti alle autorità.
Partita la più grande, il