Svizzera, 17 gennaio 2020
Ginevra spende 56'000 franchi per far cambiare sesso all'omino dei cartelli pedonali
L'omino stilizzato che siamo abituati a vedere nei cartelli pedonali non è abbastanza “inclusivo” per il comune di Ginevra, che ha deciso di spendere 56'000 franchi per cambiare 250 dei 500 cartelli presenti sul territorio comunale, dopo aver ricevuto l'assenso dell'Ufficio cantonale dei trasporti.
“In passato, dichiararti come una femminista ti faceva passare per una ragazza birbante e secchiona. Oggi, per fortuna, la tendenza si è invertita" sostiene Sandrine Salerno, sindaco di Ginevra, la quale ha trascorso parte del suo tempo lavorativo per presentare giovedì mattina alla stampa un'azione per “femminilizzare” lo spazio urbano: rimpiazzare l'omino sui cartelli che indicano i passaggi pedonali con delle donne .
Su questi nuovi cartelli donne di varie apparenze attraversano il passaggio. "Non esiste un ideale che rappresenti tutti noi e che eviti gli stereotipi", ha affermato Sandrine Salerno, secondo cui quest'anno da prima cittadina di Ginevra è posto sotto il segno di “progetti egualitari”. Dei nuovi cartelli esistono sei versioni, in cui vediamo alternativamente una donna
incinta, una donna anziana, una donna sovrappeso, una donna che indossa un'acconciatura stile afro o due donne che si tengono per mano.
L'ufficio cantonale dei trasporti ha approvato questo progetto. "Non ho spesso l'opportunità di esprimerlo pubblicamente, ma la rappresentanza egualitaria della nostra società multipla è una mia convinzione personale", ha commentato Serge Dal Busco, ministro dei trasporti. Forse perché ho tre figlie che ho visto crescere ed evolvere, affrontando difficoltà inerenti alle donne. "Questo progetto è stato reso possibile perché i cartelli "attraversamento pedonale" informano i passanti, non riflettono un obbligo. In quest'ultimo caso, la segnaletica è sotto la giurisdizione della Confederazione e quindi intoccabile.
L'installazione dei 250 nuovi pannelli è costato al contribuente ginevrino un totale di 56'000 franchi. I cartelli “maschili” rimossi sono "conservati nella Città, in attesa di essere restituiti, forse dalla prossima legislatura, anche più inclusivi". Inoltre non esiste un uomo tipico", ha detto il sindaco.