Ticino, 28 gennaio 2020

Foletti: "C'è chi è all'altezza e chi no..."

*Dal Mattino della Domenica. Di Michele Foletti

Qualche giorno fa, l’avvocatina che pretende di fare la capolista del PLRT di Lugano e di essere più all’altezza di Marco Borradori di fare il sindaco, ha scritto una lettera al vetriolo sul Corriere del Ticino contro il Municipio di lugano, reo di « mettere le mani in tasca ai cittadini » solo perché finalmente intende applicare l’art. 96 della LALIA (che è poi la legge cantonale di applicazione delle legge federale contro l’inquinamento delle acque).

Spero che l’articolo glielo abbia scritto qualche prezzolato collaboratore e non sia farina del suo sacco, perché dal punto di vista della legalità c’è da mettersi le mani nei capelli. L’avvocatina si lamenta perché l’attuale municipio evidentemente incapace perché a maggioranza relativa leghista - applica la legge per la protezione delle acque anche in ambito di contributi di costruzione per le canalizzazioni.

La sua teoria è che, visto che le finanze cittadine vanno meglio (ma come, la Lega non era incapace di gestire la città?) il Municipio avrebbe dovuto esimersi dal chiedere il contributo imposto dalla legge. A parte il bizzarro fatto che l’On. Valenzano - Rossi è membro dell’ordine degli avvocati, però pretende pur nella sua semplice funzione politica di capogruppo del PLRT in Consiglio Comunale - che il Municipio non applichi la legge, mi sembra inopportuno e fuori luogo parlare di « mettere le mani nelle tasche dei cittadini ».

Quello che l’attuale Municipio (all’unanimità dei presenti) ha proposto al Consiglio Comunale, è solo di applicare la legge sulla protezione delle acque, facendo partecipare i proprietari
di immobili al finanziamento del sistema di smaltimento delle acque luride. E il Municipio ha deciso di farlo in misura minore rispetto a quanto la legge consente, applicando un fattore di copertura del 70% (si poteva arrivare fino all’80%) e applicando una aliquota dell’1,4% sul valore di stima invece del 3% come permetterebbe la legge. Colei che pensa di essere più adeguata a fare il sindaco, strappando, dicono i giornali, un clamoroso applauso dall’assemblea del PLRT luganese (e ci credo, di applausi da quelle parti non se ne sentono più da mesi, un timido battimani è già un successo) si è dimenticata che « le mani nelle tasche dei cittadini » fino ad oggi le hanno messe i proprietari di immobili che - non chiamati alla cassa - hanno permesso (non loro direttamente, ma i politici che li hanno sempre coperti e sostenuti) che gli investimenti per lo smaltimento delle acque fossero pagati unicamente con le imposte pagate da tutti, soprattutto dagli inquilini (solo il 30% della popolazione è proprietario di casa nel nostro cantone).

Non ha capito (o non vuole capire, o il suo scriba non sa) che il 70% della popolazione con le sue imposte ha pagato ciò che avrebbero dovuto pagare i proprietari immobiliari, gran parte dei quali sono coloro che stanno creando la bolla immobiliare, che speculano e che sono additati come i cattivi. Certo che per colei che si proclama all’altezza di fare il sindaco di Lugano, colei che appartiene al partito del “buon governo”, al partito che mette le tasse sui voli aerei e sulla benzina per difendere il clima, non è proprio un bell’inizio di campagna elettorale. Evidentemente sono queste le persone adeguate a fare il Sindaco della Città di Lugano….

*Edizione del 26 gennaio 2020

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