Lo scorso venerdì google ha pubblicato i dati sui movimenti dei suoi utenti in 131 paesi. Come si vede nel grafico sotto, in Svizzera i movimento verso il posto lavoro sono diminuiti del 46%, mentre quelli legati alla cultura, alla ristorazione e al tempo libero sono diminuiti dell'81%. Queste cifre dovrebbero aiutare le autorità pubbliche a valutare l'efficacia delle misure di contenimento adottate per contrastare la diffusione del Covid-19.
Il gigante di Internet ha pubblicato queste informazioni a livello nazionale e regionale, nonché di diversi settori, come ristoranti, centri commerciali e musei, rivenditori e farmacie, parchi, stazioni, luoghi di lavoro e aree residenziale.
In Svizzera, l'attività è diminuita ovunque, ad eccezione delle aree residenziali poiché è proprio a casa che le persone sono chiamate a rimanere. Nel suo rapporto Google registra un calo dell'81% dei movimenti verso ristoranti, centri commerciali e musei. Una riduzione importante che si spiega con la chiusura della maggior parte di questi luoghi.
I negozi di alimentari e le farmacie ancora aperti hanno registrato una riduzione del 51% delle presenze. Per quanto riguarda i parchi e le sponde del lago,
il 41% in meno di persone vi si reca rispetto a prima.
Oltre ai dati riguardanti la Svizzera, nel rapporto (che trovate
qui, in inglese) si possono trovare le stesse informazioni a livello cantonale. Il Ticino, rispetto alla media svizzera, si dimostra generalmente più ligio alle raccomandazioni delle autorità. Come si vede nel grafico sotto, i ticinesi hanno smesso di frequentare luoghi ricreativi di un 85% in meno rispetto a prima (media svizzera -81%), vanno nei negozi e nelle farmacie per il 69% in meno (-51% per tutta la Svizzera), si recano nei parchi pubblici del 51% in meno (Svizzera -41%) e rimangono a casa il 6% in più rispetto alla media nazionale (+21% rispetto al 15% nazionale). L'unica eccezione sono i mezzi pubblici, il cui utilizzo in Ticino è diminuito del 64% quando in tutta la Svizzera la diminuzione è del 68%.
Ricordiamo comunque che si tratta di informazioni da prendere con le pinze in quanto Google ha a disposizione unicamente (presumiamo) i dati di coloro che fanno uso dei loro servizi. L'azienda con sede a Cupertino assicura comunque che i dati pubblicati sono stati aggregati e anonimizzati.