Nel quadro cantonale TiSin chiede al Consiglio di Stato e ai rappresentati delle diverse categorie d’impresa di intraprendere azioni concrete, volte ad attenuare i disagi dei disoccupati e dei lavoratori indipendenti, determinati anche da una scarsa considerazione della manodopera locale.
Al di la dei proclami di circostanza che saranno esternati dalle più parti e che puntualmente cadranno nel vuoto il giorno seguente il primo maggio, TiSin si aspetta azioni più determinate dalle autorità di Governo e dalle associazioni che rappresentano i diversi rami d’impresa, per ridare dignità e fiducia a coloro che sono esclusi, non per loro colpa, dal mondo del lavoro.
Sul campo dei disoccupati.
Sollecita il Governo affinché si faccia promotore davanti alla Segretaria di Stato dell’economia (SECO), chiedendo misure straordinarie verso tutti i disoccupati per prolungare il periodo quadro delle indennità di disoccupazione, almeno nella misura in cui è stato imposto il blocco delle attività produttive e commerciali a livello cantonale. Considerato che il numero dei disoccupati rischia di aumentare in modo esponenziale proprio gli effetti del COVID-19, occorre dedicare massima attenzione verso le potenzialità professionali che possono essere recuperate tra le migliaia di lavoratori e lavoratrici iscritte nelle liste di collocamento. Ragione per cui, anche alle più importanti associazioni padronali ticinesi (Associazione industrie ticinesi – AITI, Società impresari costruttori ticinesi – SSIC Ti e Distributori ticinesi – Disti), TiSin chiede espressamente che si facciano promotrici di un’azione di riassorbimento della disoccupazione, sensibilizzando il padronato ad assumere una maggiore responsabilità sociale verso il territorio, in primis favorendo il ricollocamento della manodopera locale che è stata emarginata dal lavoro e relegata in un inaccettabile stato di disoccupazione permanente.
Lavoratori e lavoratrici indipendenti
Si tratta di una categoria di lavoratori e lavoratrici indipendenti che, senza scusanti di sorta, va sostenuta alla pari degli altri settori d’impresa, attraverso nuove disposizioni governative che sanciscano i loro diritti di lavoratori e di operatori economici indispensabili nel quadro dell’economia e della vita sociale cantonale. Dopo la battuta d’arresto imposta all’economia e al mondo del lavoro con i decreti adottati dal Consiglio federale e dal Consiglio di Stato cantonale, conseguenti COVID-19, anche i lavoratori