*Interrogazione al Consiglio di Stato di Tiziano Galeazzi (UDC) e Lelia Guscio (Lega dei Ticinesi)
In previsione delle prossime riaperture sostanziali, e benché al momento non si dispongano di dati certi sul virus “Sars-Cov-2” (Covid19) in relazione allo sviluppo di anticorpi e a quanto tempo questi possano essere neutralizzanti nel sangue dei pazienti che sono stati colpiti e guariti, sorge spontaneo chiedersi se questa fretta nella riapertura delle attività nella fase II, nonché della scuola dell’obbligo non sia un primo test voluto dalla Confederazione in accordo con i Cantoni al fine di verificare e testare quali possano essere i rischi correlati ad una possibile seconda ondata del virus. (estiva)
Per alcuni virologi e immunologi svizzeri questa possibilità potrebbe avverarsi se verrà abbassata la guardia nei comportamenti individuali e non solo.
Alla luce di ciò l’apertura delle scuole appare “indicativa” per preparare la popolazione ad una sorta di immunità di gregge che viene raggiunta quando almeno il 60% della popolazione contrae il virus.
Infatti ammesso e concesso che la popolazione venga colpita dal virus (che sembra aver perso non tanto la virulenza e contagiosità quanto la sua pericolosità, con polmoniti virali meno gravi di quelle iniziali) codeste riaperture delle scuole sembrano “laboratori” di ricerca per ulteriori fasi acute, con una possibile terza ondata prevista in autunno-inverno, dal momento che diminuendo le restrizioni è molto probabile un aumento dei casi positivi. Scenario peggiore questo, ipotizzato ed espresso pubblicamente dal medico cantonale Dr Merlani qualche giorno fa.
In generale dai molti casi trattati sembra che il Covid19 si sviluppi in tre fasi qui riportate:
- Virale come fosse una influenza (vedi i paucisintomatici)
- Il virus ha una grande trasmissibilità e facilmente crea una seconda fase altamente e diffusamente infiammatoria a cascata.
- Terza fase, la peggiore, il virus colpisce anche i vasi e il bersaglio prediletto sono in particolare i polmoni.
Alla luce di quanto sopra esposto, porgiamo le seguenti domande:
A) Che tipo di protocollo farmacologico domiciliare viene utilizzato ad oggi in Svizzera e/o Ticino?
Seguendo quanto utilizzato in altri paesi di seguito la





