Ticino, 07 maggio 2020
La CORSI chiede alla RSI di rinunciare all'accordo con il governo
L’accordo siglato tra Consiglio di Stato e RSI per il prestito di alcuni giornalisti durante situazioni di crisi, accordo che durante questo periodo di pandemia si è tradotto con il "prestito" di sette giornalisti allo Stato Maggiore di Condotta, è stato criticato dal Comitato del Consiglio regionale CORSI che ha incontrato oggi i direttori di SSR e RSI, Gilles Marchand e Maurizio Canetta e ne ha chiesto l'abbandono.
Durante l'incontro, come comunica la stessa CORSI in un comunicato trasmesso ai media, l'organo di controllo della RSI "ha ribadito le proprie perplessità"

sull'accordo sopracitato. In causa è l'indipendenza dell'emittente di Comando, e "anche se il direttore regionale ha garantito l'indipendenza editoriale e giornalistica della RSI, il CCR reputa che la missione di servizio pubblico dell'azienda impone comunque una verifica sull'opportunità di rinunciare a una simile convenzione". Questo anche per evitare che sorgano interrogativi sull'effettiva autonomia informativa della RSI.
Il CCR auspica quindi che "vi sia un rapido chiarimento che porti prioritariamente allo scioglimento dell'accordo".