Svizzera, 17 settembre 2020

L'accoltellamento di Morges era un attentato terroristico, "vendetta contro lo Stato svizzero"

L'autore presunto dell'accoltellamento di Morges (vedi articoli correlati) era sotto osservazione dalla polizia federale per possibili legami con il terrorismo islamista. L'uomo, un ventisettenne turco naturalizzato svizzero, era stato rilasciato dal carcere lo scorso luglio.

Era stato arrestato e posto in custodia cautelare nell'aprile 2019 a seguito di un attentato incendiario in un distributore di benzina a Prilly (VD). È stato nel corso di questo caso che gli inquirenti vodesi si sono imbattuti in "indizi di possibili collegamenti jihadisti", ha scritto mercoledì il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) in un comunicato.

Il MPC ha aggiunto che l'individuo era già nel mirino dei servizi d'informazione elvetici dal 2017, "a causa del consumo e della diffusione
di propaganda jihadista".

Secondo la RTS, che cita una fonte vicina all'indagine, l'imputato avrebbe confessato di aver agito in nome del jihadismo, in particolare "per vendetta contro lo Stato svizzero". Dopo diversi mesi di detenzione preventiva in seguito all'incendio di Prilly, il sospetto era stato rilasciato lo scorso luglio dal tribunale di detenzione. La Procura vodese spiega di aver fatto affidamento su una perizia psichiatrica per richiedere questo rilascio.

Il rilascio era tuttavia soggetto a una serie di condizioni: coprifuoco notturno, obbligo di presentarsi in polizia e divieto di detenere armi. Fino a sabato sera,le autorità non erano stato informate di alcuna violazione "che avrebbe giustificato un'ulteriore detenzione", si legge nel il comunicato.

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