Svizzera, 14 maggio 2021

L'ingannevole iniziativa sull'acqua potabile causa una riduzione del benessere degli animali

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Chi vorrebbe in futuro una Pasqua senza uova svizzere?
Un sì all’iniziativa sull’acqua potabile ridurrebbe di molto l’offerta di uova svizzere, incluse quelle bio. Supponendo che il consumo rimanga invariato, bisognerebbe quindi importare più uova. Le conseguenze sarebbero una diminuzione del benessere degli animali e un aumento del prezzo delle uova. Tutto ciò, senza benefici per l’ambiente. Tanto per gli animali, quanto per l’ambiente, è molto meglio importare mangimi piuttosto che uova.
 
Le uova colorate sono una tradizione di Pasqua e, se l’iniziativa sull’acqua potabile venisse accettata, si dovrebbero usare molte più uova importate per mantenerla viva anche in futuro. In effetti, la produzione di uova diminuirebbe drasticamente, perché l'iniziativa sull'acqua potabile richiede anche che gli animali «siano nutriti solo con il mangime prodotto nell'azienda». Chiunque abbia più animali di quanto questo requisito permetta, perderebbe tutti i pagamenti diretti. «In caso di un «sì» a questa ingannevole iniziativa, i pagamenti diretti sarebbero ridistribuiti senza che gli animali, l'acqua potabile e l'ambiente ne beneficino», ha affermato Daniel Würgler, presidente di GalloSuisse.
 
Meno benessere per gli animali
Solo pochissime aziende agricole sono in grado di produrre tutto il mangime che danno alle loro galline, perché le terre arabili in Svizzera sono limitate. Inoltre, la coltivazione della soia è difficilmente praticabile qui da noi per ragioni climatiche. Se la produzione di uova in Svizzera diminuisse, mentre però il consumo dovesse rimanere costante, sarebbe necessario importare più uova. Queste ultime proverrebbero da galline allevate in modo meno rispettoso degli animali rispetto a quelle svizzere.
 
Niente più indennità per la cura delle terre coltivate
Rinunciare ai pagamenti diretti significherebbe che i produttori di uova non riceverebbero alcuna indennità per i servizi che rendono alla comunità e al resto dell'economia, come per esempio il mantenimento e la cura del paesaggio rurale a beneficio del turismo. Di conseguenza, le uova sarebbero significativamente più care e la produzione verrebbe intensificata. Quest'ultima opzione è esattamente l'opposto di ciò che vuole l'iniziativa sull'acqua potabile.

Per l’ambiente è molto meglio importare mangimi che uova
Per il benessere degli animali, è quindi molto meglio importare mangimi che uova, perché in Svizzera le galline sono allevate in modo più rispettoso che altrove. Inoltre, la produzione è trasparente e garantisce posti di lavoro nel nostro Paese. Gli escrementi di pollame possono altresì sostituire i concimi sintetici importati, la cui produzione consuma molta energia e causa molte emissioni di ammoniaca. Infine, il concime aziendale ha un effetto positivo sulla vita del suolo e promuove la formazione di humus. Importare mangimi per gli animali invece di uova è quindi molto meglio per l'ambiente.

Le conseguenze negative dell'iniziativa sull'acqua potabile per la produzione svizzera di uova

In caso di un "sì" all’iniziativa sull’acqua potabile (IAP), i produttori di uova svizzeri avrebbero tre opzioni:
  • Adattare le aziende agricole in modo che possano produrre da sole il mangime per le proprie galline,
  • Rinunciare ai pagamenti diretti,
  • Abbandonare la produzione di uova.
L'iniziativa sull'acqua potabile ottiene il contrario
A causa del loro sistema digestivo, le galline hanno bisogno di alimenti altamente concentrati; per esempio non possono digerire l'erba. È impossibile per la maggior parte delle aziende agricole produrre loro stesse tutto il mangime per le
galline. In primo luogo, le terre arabili in Svizzera sono limitate e in secondo luogo, la coltivazione di mangimi ricchi di proteine come la soia qui da noi non è possibile ovunque per ragioni climatiche. In altre parole, se l’IAP fosse accettata, la produzione di uova sarebbe impossibile al di fuori dell'altopiano centrale.
Per mantenere il maggior numero possibile di galline nonostante le condizioni sfavorevoli, i terreni arabili dovrebbero essere utilizzati nella maniera più intensiva possibile - il contrario, quindi, di quello che vuole l'iniziativa sull'acqua potabile.
Ma anche senza una coltivazione più intensiva delle colture indigene, l'IAP avrebbe un impatto negativo sull'ambiente, se la mancanza di prodotti indigeni fosse compensata dalle importazioni. In questo caso, l'impatto ambientale e la nostra impronta ecologica sarebbero semplicemente trasferiti all'estero. Questa è la conclusione dello studio di Agroscope intitolato «Potenziali impatti ambientali dell'eventuale attuazione dell’iniziativa sull’acqua potabile». Il miglioramento della qualità dell'acqua in Svizzera sarebbe quindi acquistato a scapito delle conseguenze negative nei paesi esportatori. La causa principale di questa situazione è l’imposizione dell’IAP che ogni azienda agricola allevi solo gli animali che può nutrire con i mangimi che riesce a produrre.
 
Niente più indennità per la cura delle terre coltivate e per sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali
I produttori di uova rinuncerebbero ai pagamenti diretti per poter mantenere la loro produzione: questa è la conclusione di un'analisi condotta dalla Scuola universitaria professionale di scienze agrarie, forestali e alimentari di Zollikofen (HAFL), sulle aziende agricole. Per la maggior parte di loro, non è possibile nutrire il bestiame esclusivamente con il foraggio prodotto in azienda.
I pagamenti diretti sono stati originariamente introdotti per indennizzare le agricoltrici e gli agricoltori per i servizi che forniscono all’intera società attraverso dei sussidi piuttosto che attraverso il prezzo del cibo nei negozi. Uno di questi servizi è la cura del paesaggio rurale, che è anche una base essenziale per il turismo in Svizzera. Ci sono anche dei pagamenti diretti per sovvenzionare dei sistemi di stabulazione delle galline ovaiole particolarmente rispettosi degli animali. Di conseguenza, i produttori di uova possono vendere le loro uova a un prezzo più basso ai loro acquirenti. Nel 1990 ricevevano circa 29 centesimi per un uovo, oggi solo 22 centesimi. Non è però giusto che i servizi di interesse pubblico come la cura del paesaggio non siano più indennizzati. Di conseguenza, il prezzo alla produzione dovrebbe aumentare e le uova svizzere sarebbero più care nei negozi.
Inoltre, ogni produttore di uova che riceve dei pagamenti diretti deve avere un bilancio di concimazione equilibrato. Questo significa che non può dare più nutrienti al suolo di quelli di cui le sue colture hanno bisogno. Può però fornire il concime in eccedenza ad altre aziende. Questo scambio è rigorosamente monitorato e controllato.
 
Le importazioni di uova penalizzano il benessere degli animali
Per molte aziende agricole, rinunciare alla produzione di uova significherebbe rinunciare all'intera azienda. Per circa 800 agricoltrici e agricoltori, la produzione di uova è un pilastro importante, se non il più importante, della loro esistenza. In breve, l'offerta di uova svizzere sarebbe massicciamente ridotta o la biodiversità soffrirebbe enormemente a causa di una produzione più intensiva di mangimi per gli animali. Se la mancanza di prodotti indigeni fosse compensata da uova importate, il risultato finale sarebbe una diminuzione del benessere degli animali.

GalloSuisse, l’Associazione dei produttori svizzeri di uova

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