Svizzera, 09 giugno 2021

Accusato di avere ucciso la moglie e la cognata, rischia ergastolo e espulsione

Un uomo di 57 anni, di nazionalità kosovara e residente nel canton Argovia, si trova sotto processo da lunedì con l'accusa aver ucciso la moglie 38enne e la cognata 31enne. Il dramma ha avuto luogo l'8 gennaio 2018 a Hausen (AG). Secondo l'accusa, la coppia aveva dei problemi e la moglie aveva già denunciato il marito per aggressione nel gennaio 2017 e voleva il divorzio. Presumibilmente spiata dall'accusato mentre frequentava altri uomini, il 7 gennaio, il giorno prima della tragedia, l'uomo avrebbe chiesto alla moglie di rinunciare al divorzio. Di fronte al suo rifiuto, il giorno dopo, l'avrebbe colpita due volte con un coltello da disosso di 20 centimetri, prima di aggredire la cognata che dormiva vicino, accoltellandola anche lei tre volte. Poi l'ha spostata accanto a sua moglie e le ha messo la pistola in mano per far sembrare che fosse lei l'autrice di un omicidio-suicidio. Per rendere la copertura più credibile, il 57enne si sarebbe anche inflitto delle pugnalate. Per questi fatti, l'imputato rischia l'ergastolo e il divieto di vivere in Svizzera per 15 anni, oltre a dover sottostare a una terapia ambulatoriale. Secondo gli esperti, soffre di un "disturbo depressivo" e già da tempo si
trova in detenzione preventiva

Il primo giorno del processo al tribunale regionale di Brugg, due testimoni della difesa hanno riferito di frequenti litigi in famiglia. Hanno detto che la moglie aveva tradito il marito e stava considerando il divorzio.

Poi si è sentito un agente di polizia che era stato sulla scena della tragedia, il quale ha detto di aver trovato l'accusato sul divano nel soggiorno e le due donne che giacevano senza vita sul letto coniugale nella camera da letto. "Uno di loro aveva in mano un coltello con una lama lunga 20 centimetri. Il poliziotto ricorda che l'accusato gli disse: 'Oggi ho rovinato la mia vita'. Una poliziotta, anch'essa ascoltata, racconta di avergli chiesto dove fossero i suoi figli. "A scuola", ha risposto l'accusato, che ha anche detto di aver avuto un litigio con sua moglie.

Anche l'amante della madre ha testimoniato. Il giudice voleva sapere perché la vittima aveva ritirato l'accusa di violenza domestica. "Sotto la pressione del marito e della famiglia", ha risposto il testimone, che ha ammesso di averle consigliato di ritirare la denuncia. Il verdetto del tribunale dovrebbe essere emesso nei prossimi giorni.

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