Svizzera, 06 ottobre 2021

"No ai media di stato", si andrà a votare sul pacchetto di aiuti ai media

Si andrà quasi sicuramente a votare sul pacchetto di aiuti ai media. Il comitato referendario ha infatti depositato mercoledì ben 113'085 firme a Berna, più del doppio delle 50'000 necessarie.

"Il comitato ha raccolto più del doppio del numero di firme necessarie per il referendum. Questo dimostra che molti svizzeri rifiutano il finanziamento statale dei media privati", ha detto Peter Weigelt, presidente del comitato "No ai media di stato". Le sovvenzioni dirette ai media sarebbero un "peccato politico e incostituzionale".

I sussidi decisi dal parlamento dovrebbero ammontare a quasi 3 miliardi di franchi in sette anni. Il comitato referendario si oppone a questo "inutile e pericoloso spreco di denaro dei contribuenti". I referendisti sostengono che i gruppi mediatici ricchi e gli
editori ben piazzati sono i principali beneficiari. "I media finanziati dallo Stato impediscono il dibattito pubblico e distruggono la libertà di espressione. Questo è veleno per la democrazia", ha detto Weigelt.
Il voto è previsto per il 13 febbraio.

Il pacchetto media propone, tra le altre cose, di estendere il sostegno indiretto alla stampa sostenendo la distribuzione mattutina dei giornali in futuro. Un budget di 120 milioni è stato stanziato per questo.
Il pacchetto include anche un pacchetto di sostegno di 30 milioni di franchi all'anno per i media online per promuovere la transizione digitale. I contributi saranno versati fino a un massimo del 60% del fatturato generato dall'azienda. Vengono anche sostenute le agenzie di stampa, le scuole di giornalismo e il Consiglio svizzero della stampa.

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