Svizzera, 21 ottobre 2021
Poliziotta si dava malata per fare l'assicuratrice, dovrà pagare 50'000 franchi
L'ex agente della polizia cantonale di Basilea Città che si dava malata per fare l'assicuratrice (vedi articoli correlati) è stata condannata a pagare 90 aliquote giornaliere a 210 franchi, pari a 18'900 franchi, oltre che dover risarcire alla polizia basilese 32'000 franchi. La 47enne svolgeva due lavori a tempo pieno tra l'estate del 2017 e l'estate del 2018: uno con la polizia di Basilea e l'altro con una società di gestione immobiliare e finanziaria di Zurigo, a l'insaputa dei suoi due datori di lavoro. Per evitare di essere scoperta e per gestire i suoi impegni, si dava regolarmente malata per seguire l'altra attività. La sentenza non è tuttavia ancora definitiva e le parti possono ancora presentare ricorso.
L'imputata ha assicurato alla corte martedì che le sue intenzioni non erano cattive. Dopo aver lavorato per più di dieci anni nel settore informatico, aveva voluto entrare nella polizia "per far
accadere le cose e aiutare le persone". All'epoca, però, l'acquisto di una proprietà l'avrebbe messa in una situazione finanziaria difficile. Sostiene anche che l'atmosfera all'interno delle forze di polizia si è deteriorata nel tempo. Sostiene inoltre di essere stata vittima di mobbing perché i suoi genitori erano immigrati e che le venivano costantemente ricordati i suoi problemi di soldi e che sia stata minacciata di licenziamento.
Non potendo più sbarcare il lunario e temendo di perdere il lavoro con la polizia, avrebbe deciso di trovare un secondo lavoro in un altro settore. "Temevo che sarei rimasto disoccupata". Alla domanda sulle accuse di mobbing, il suo ex superiore - che non lavora più per la polizia - ha detto che le accuse erano infondate. I giudici hanno anche giudicato che le osservazioni della donna non erano essenziali per il caso ed è stata quindi comunque condannata senza attenuanti.