Svizzera, 31 gennaio 2022

"La nuova legge sui media è un furto nelle casse dello Stato".

Intervista a Bruno Hug, presidente dell'Associazione svizzera dei media online.

Bruno Hug è presidente dell'Associazione svizzera dei media online (VSOM) e membro del comitato contro la nuova legge sui media. In un'intervista, ha detto perché questa legge danneggerebbe la Svizzera e perché le sovvenzioni ai media che ammontano a 178 milioni di franchi svizzeri all'anno sarebbero uno spreco del denaro dei contribuenti.
 
Il nostro paese vota il 13 febbraio il "pacchetto di misure a favore dei media". Come Associazione vi opponete a questa nuova legge. Perché?
 
Il finanziamento statale dei media privati non è necessario, distorce il mercato e rende gli editori dipendenti dallo Stato. Questo è veleno per la nostra democrazia. Il capo della Ringier, Marc Walder, ha ammesso di aver dato istruzioni a tutti i suoi media di essere leali allo Stato. Questa tendenza peggiorerebbe solamente con l'influenza del denaro statale.  
 
Gli editori sostengono che le sovvenzioni garantiscono la libertà dei media.
 
Semmai il contrario. Gli editori non sosterrebbero nuovi giornali neanche se beneficiassero delle sovvenzioni. E non ci sarebbero nemmeno nuovi media online locali o media liberi, perché non sarebbero più in grado di resistere alle grandi corporazioni sovvenzionate. 
 
Chi beneficerebbe dunque dei 178 milioni di sussidi annuali?
Circa il 70% andrebbe alle grandi case editrici svizzere, che non hanno bisogno di denaro statale. Questa incursione nelle casse dello Stato deve essere impedita. Oltrettutto i media davvero piccoli non otterrebbero nulla.

 
Berna sostiene che i piccoli giornali beneficerebbero più dei grandi della nuova legge sui media.
Prima di tutto, non ci sono quasi più piccoli editori indipendenti, e quelli che ancora esistono sono PMI sane. Ma è terribile che i piccoli giornali regionali gratuiti e i portali online rimangano a mani vuote. Il modo miserabile in cui questa legge è stata elaborata è dimostrato dal fatto che ora non solo i giornali con una tiratura fino a 40.000 copie sono sovvenzionati, ma anche i grandi giornali e persino i giornali domenicali. Al contrario, la legge attuale protegge i piccoli in modo molto efficiente con sussidi annuali di 30 milioni. Questo rimarrà il caso anche se la nuova legge viene respinta, ed è per questo che non c'è bisogno di una nuova legge così dispendiosa. 
  
Riceve sostegno per il rifiuto della legge?
Sì, in modo molto ampio. La credibile K-Tipp respinge la legge, così come i redattori della NZZ, molti giornalisti, Economiesuisse, l'Associazione svizzera del commercio, l'Associazione dei costruttori, e diversi partiti. E, come mostrano i sondaggi, una gran parte della popolazione. 
 
Lei scrive sulla sua homepage "medien-massnahmenpaket-nein.ch" che gli editori perderebbero la loro credibilità.
Sì, fanno i mendicanti, ma vogliono essere responsabili della conservazione della democrazia. 
 
Perché i politici fanno questo gioco?
Perché vogliono rendere i media compiacenti. Sono particolarmente preoccupato per l'atteggiamento dei politici di sinistra. È un mistero per me perché vogliano rendere più ricchi i miliardari, gli azionisti e le corporazioni dei media.  
 
Tutti i media liberi sarebbero esclusi dai sussidi. Perché?
In questo modo, gli editori affermati di oggi possono tenere a bada qualsiasi nuova concorrenza. Tragicamente, questo significherebbe che i giovani e i meno abbienti sarebbero indirettamente costretti ad abbonarsi a giornali e servizi online. Il "pacchetto di misure a favore dei media" dovrebbe essere respinto anche da un punto di vista sociale. 

Bruno Hug - editore e direttore dell'Associazione Portal24, alla quale sono affiliati 17 portali online.
 

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