Per anni ha raccontato di essersi formato come educatore, di aver studiato psicologia e pedagogia e di lavorare come animatore giovanile. Ma non era vero niente. La Berner Zeitung ha smascherato il consigliere comunale bernese e vice capogruppo PS/GISO Mohamed Abdirahim.
Il 28enne, che si ripresenta alle elezioni comunali in programma fra due settimane, si è inventato un curriculum vitae a causa di una “autostigmatizzazione”, si è giustificato lui. Avendo abbandonato la formazione, ha sentito di essere stigmatizzato dalla società ed ha quindi deciso di attribuirsi dei titoli di studio che in realtà non ha mai conseguito.
Una volta redatto il curriculum vitae immaginario, il giovane socialista l’ha portato avanti per anni, presentandolo come autentico a ogni appuntamento politico.
Solo ora, in piena campagna elettorale, un lettore della Berner Zeitung ha espresso dubbi sulla veridicità delle affermazioni di Abdirahim. Il giornale ha sottoposto le accuse al giovane socialista, che ha ammesso l’inganno.
La Gioventù socialista, interpellata dal quotidiano bernese, ha detto di non saperne nulla e ha espresso rammarico per l’errore. La vicenda, ha assicurato al GISO, sarà chiarita con il diretto interessato, il quale ha già sin d’ora dichiarato di non avere alcuna intenzione di ritirarsi dalla corsa elettorale.
Il 28enne, che si ripresenta alle elezioni comunali in programma fra due settimane, si è inventato un curriculum vitae a causa di una “autostigmatizzazione”, si è giustificato lui. Avendo abbandonato la formazione, ha sentito di essere stigmatizzato dalla società ed ha quindi deciso di attribuirsi dei titoli di studio che in realtà non ha mai conseguito.
Una volta redatto il curriculum vitae immaginario, il giovane socialista l’ha portato avanti per anni, presentandolo come autentico a ogni appuntamento politico.
Solo ora, in piena campagna elettorale, un lettore della Berner Zeitung ha espresso dubbi sulla veridicità delle affermazioni di Abdirahim. Il giornale ha sottoposto le accuse al giovane socialista, che ha ammesso l’inganno.
La Gioventù socialista, interpellata dal quotidiano bernese, ha detto di non saperne nulla e ha espresso rammarico per l’errore. La vicenda, ha assicurato al GISO, sarà chiarita con il diretto interessato, il quale ha già sin d’ora dichiarato di non avere alcuna intenzione di ritirarsi dalla corsa elettorale.