Sport, 07 giugno 2022

“Malgrado i danni del Covid ora ci stiamo riprendendo”

Freccette: Boris Bravo (federazione ticinese) parla del movimento e delle finali di Lostallo

LOSTALLO - Week end di finali per la regione Ticino e Moesano: per il Dart (freccette) è una sorta di happening stagionale, al quale partecipano concorrenti, amici e famigliari, perché questa disciplina si regge sostanzialmente su un concetto: l’aggregazione e la condivisione di valori etici e sportivi. Il tutto nel mezzo di un entusiasmo crescente che ormai accompagna da oltre 30 anni la federazione cantonale, una polisportiva che annovera giocatori di freccette ma anche competitori del footbalino, un tempo denominato calcio balilla. Fine settimana di finali alla palestra comunale di Lostallo, in campo le tre principali leghe (A-BC), che da ieri pomeriggio si stanno dando battaglia per la conquista dei vari titoli. Ci sarà, ma non è una novità, tantissima gente, quasi a voler smentire coloro che sostengono che questo sport sia di quarta o quinta fascia. Certo, nessuno pretende di essere al centro dell’attenzione come altre discipline tipo l’hockey, il calcio o il basket. Ma è anche vero che il dart sta suscitando interesse un po’ ovunque e il Ticino è una delle regioni che con gli anni ha imparato a conoscerne ed apprezzarne il valore e lo spirito. Basta e avanza un dato: nella Svizzera Italiana ci sono oltre 500 iscritti, alcuni dei quali provengono anche da Oltre Gottardo e pure dalla Lombardia. Va ricordato, inoltre, che il dart è entrato in auge nel 1989, quando alcuni pionieri della disciplina intuirono il crescente interesse che suscitava questo sport.


Negli anni Novanta poi è arrivato il boom: a quei tempi erano almeno una novantina le squadre iscritte al campionato cantonale. Questo gioco, fra l’altro, fu inventato dai marinai inglesi, che per per ammazzare il tempo durante le lunghe traversate oceaniche, lo praticavano sulle navi su cui erano imbarcati. Uno sport antico, insomma, e senza regole troppo complicate. Tempo fa Gianni Baldassari, uno dei grandi promotori di questo sport in Ticino disse: “Nei “teatri” di gara si possono coltivare amicizie e tessere contatti anche importanti. Il tutto in un contesto inevitabilmente competitivo. Quasi sempre il gerente o il padrone del locale è un appassionato di freccette e ciò naturalmente alimenta la passione. In Ticino aumentano i giocatori e pure le richieste per entrare nella nostra federazione. Si gioca da Sud a Nord, con grande passione e aggiungerei allegria”. Uno sport popolare, insomma, del quale abbiamo voluto parlare con Boris Bravo, responsabile gare della Federazione (finali comprese): con lui abbiamo fatto il punto del dart in Ticino.


Malgrado in Ticino non abbia molto spazio a livello mediatico, questa disciplina è in costante crescita, grazie anche a coloro che ne gestiscono i diritti sportivi.
Ci siamo dal 1989, anno in cui è stato introdotto il gioco delle freccette
in Ticino. Da allora, da quando fu fondata la federazione, non ci siamo più fermati. Lo sport cresce e ne siamo fieri.


Quanti affiliati avete e quante società ci sono in Ticino?
Solo ticinesi sono 300, poi ci sono anche concorrenti che vengono dall’Italia o dalla Svizzera Tedesca.


Come si fa ad organizzare un gruppo?
Se abbiamo capito bene una società è strettamente legata ad un bar o ristorante Chiunque può diventare socio per poter accedere al campionato e per avere una squadra bisogna essere al minimo 4 giocatori, con un massimo di 8. Il campo da gioco è inevitabilmente legato ad un esercizio pubblico in cui si disputano le varie partite della stagione.


Possiamo considerare il Dart (freccette) uno sport oppure è soltanto una occasione per stare insieme alle persone?
Entrambi e aggiungo inoltre che in altre federazioni e nazioni è addirittura uno sport solo per professionisti (e non è certamente nel nostro caso).


Di certo è una pratica che aggrega le persone, e questo è positivo.
Credo che questo sia un fattore molto importante e del quale si dovrebbe tener conto maggiormente. Siamo felici che sia così.


Il Covid vi ha costretti a stare fermi per quasi un anno. Come avete fatto a gestire la pandemia?
Nel 2020 ci siamo fermati mentre nel 2021 abbiamo potuto terminare il campionato con molte difficoltà e la perdita di molte squadre a causa delle restrizioni e assenze per malattia.


Le freccette e il footbalino vanno a braccetto: molti praticanti giocano su entrambi i fronti.
Sino allo scorso anno esisteva solo una federazione. Ora sono separate ma si collabora ancora e parecchi giocatori praticano entrambi le discipline.


E a livello svizzero?
Facciamo parte della Federazione nazionale. Va detto che Oltre Gottardo ci sono circa 170 squadre sparpagliate su tutto il territorio. Noi partecipiamo a diversi eventi con delle delegazioni provenienti dal Ticino e Moesano. Due gli appuntamenti fissi e cioè le finali di fine giugno a Zofingen.


I giovani si interessano alle freccette?
Negli ultimi anni il numero dei giovani era diminuito ma dal 2021 siamo in netta ripresa. In Ticino ora si organizzano delle giornate in collaborazione con le scuole medie del Cantone per promuovere questo sport. Una bella iniziativa.


Lo praticano anche le donne.
Negli anni Novanta avevamo un campionato solo donne ora la loro presenza è del 15% circa.

MDD

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