Svizzera, 09 giugno 2022
"Un'ennesima giornata nera per la Svizzera"
In un comunicato trasmesso ai media poco fa la Lega dei Ticinesi deplora l'ingresso della Svizzera nel Consiglio di sicurezza dell'ONU che ritiene "incompatibile" con la neutralità. "La Svizzera, all’interno del Consiglio di sicurezza dell’ONU, non conterà nulla; dovrà però giocoforza prendere posizione e decidere misure che sono incompatibili con la nostra neutralità" si legge nel comunicato. Per il movimento di Via Monte Boglia, la conseguenza è che la neutralità svizzera "non avrà più alcuna credibilità" a livello internazionale, il che avrà pesanti ripercussioni negative per il futuro del paese.
Con l'entrata della Svizzera nel Consiglio di sicurezza dell'ONU, oltre che altre recenti decisioni come la Conferenza sull'Ucraina che si terrà in luglio a Lugano, per la Lega continua "l'avvicinamento ed asservimento del nostro Paese ad organismi internazionali antidemocratici quali ONU, NATO, UE. Una via disastrosa non solo dal profilo della neutralità, ma anche da quello della sovranità e dell’indipendenza della Svizzera".
Di seguito il comunicato integrale della Lega dei Ticinesi:
Comunicato stampa
Ennesima giornata nera per la Svizzera
La Lega dei Ticinesi deplora l’ingresso della Svizzera nel Consiglio di sicurezza dell’ONU.
La candidatura elvetica, opera dell’ex Consigliera federale Calmy Rey (PS), andava ritirata al più tardi con l’uscita dal governo della
ministra socialista ginevrina. Invece è stata portata avanti; e adesso il presidente di turno della Confederazione, il PLR Ignazio Cassis, tenta addirittura di presentare l’ingresso della Svizzera nel Consiglio di sicurezza dell’ONU come un trionfo.
La Svizzera, all’interno del Consiglio di sicurezza dell’ONU, non conterà nulla; dovrà però giocoforza prendere posizione e decidere misure che sono incompatibili con la nostra neutralità.
Oggi dunque, per colpa della partitocrazia, la neutralità svizzera può considerarsi totalmente abbandonata; di certo non gode più di alcuna credibilità internazionale. Ciò avrà pesanti conseguenze negative per il futuro del Paese.
Pure la Conferenza sull’Ucraina di Lugano – anch’essa fortemente voluta dal presidente PLR della Confederazione in funzione del proprio marketing politico – si inserisce nella deleteria scia della dismissione della neutralità elvetica, e del continuo avvicinamento ed asservimento del nostro Paese ad organismi internazionali antidemocratici quali ONU, NATO, UE. Una via disastrosa non solo dal profilo della neutralità, ma anche da quello della sovranità e dell’indipendenza della Svizzera.
Oggi è un giorno nero, l’ennesimo, per la storia del nostro Paese. Certamente la maggioranza dei cittadini elvetici non condivide la progressiva svendita della nazione in corso ormai da anni.
Altro che entrare nel consiglio di sicurezza! La Svizzera dovrebbe uscire dall’ONU.
Lega dei Ticinesi