Sport, 08 settembre 2022

“Ho cominciato con papà sul piazzale vicino a casa”

Karting: faccia a faccia con il talentuoso pilota locarnese Ethan Frigomosca

LOCARNO - Locarnese, 21 anni, muratore presso una ditta di Brontallo, Ethan Frigomosca è senza dubbio il miglior pilota ticinese di karting. I suoi recenti risultati lo attestano, anche se lui non se ne cura a pensa già ai prossimi obiettivi, primo dei quali è il titolo nazionale, che verrà messo in palio il prossimo 8 ottobre a Wohlen, nel canton Argovia. Ragazzo determinato e sicuro, ha cominciato a guidare la piccola e veloce monoposto all’età di 4 anni: fu suo padre a trasmettergli la passione per questo sport, anche se, come dice nell’intervista che proponiamo qui sotto, ad un certo punto gli passerà. Una piccola crisi adolescenziale che il tempo però cancellerà e si trasformerà in amore autentico. Oggi Ethan si impegna al massimo per poter essere il numero 1 anche in campo nazionale: un sogno che gli balenava già dalle prime esperienze a Magadino, circuito sul quale ha imparato a diventare pilota e si allena tuttora. 


Ethan: partiamo dagli inizi, dal suo approccio a questo sport. 
Ero bambino, 4 anni credo: mio padre Luca mi portava su un piazzale vicino a casa nostra e li mi faceva girare con il puffo, il kart per i più piccini. Era uno spasso e ricordo ancora oggi che mi divertivo un sacco. Quella fu la prima vera esperienza.


Poi la cosa si è fatta più seria.
Esatto, perché ho cominciato a frequentare la pista di Magadino, che considero la pista di casa. Ambiente davvero ideale per un giovane pilota, grazie al clima famigliare che caratterizza l’ impianto. Una vera e propria palestra per la formazione. Mi hanno raccontato che tantissimi anni fa anche Ayrton Senna si cimentò su quel tracciato. Sembra incredibile. A proposito: colgo l’occasione per ringraziare i gerenti della pista e i membri dello staff per la loro grande disponibilità e la loro umanità. 


Ma in seguito arrivò, quasi inattesa, una pausa di 5 anni. Perchè? 
Sembrava che questo sport non mi regalasse più emozioni. Sono quei momenti di crisi che un giovane attraversa. In realtà non sapevo cosa volessi fare. Poi però mi è passata e sono tornato di nuovo in pista. Motivato e voglioso di progredire. È stato fantastico. Avevo capito d’aver sbagliato a fermarmi.

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A quel punto tutto si è fatto più serio.
Sì, e infatti sono passato alla scuderia Gerber e lavoriamo con la Maranello kart. La sede si trova a Desenzano sul Lago di Garda. Spesso e volentieri questa doppia attività (professione e pilota) mi costringe ad assentarmi dall’ azienda in cui lavoro e ciò non è affatto semplice. Ma grazie al responsabile riesco a conciliare le due attività. Non è scontato e soprattutto la pressione sportiva aumenta. 


Per fortuna non mancano le soddisfazioni.
Vero, e la vittoria più prestigiosa è arrivata settimana scorsa in Francia, sul circuito di Levier, dove si è svolto una tappa del campionato svizzero (ha letteralmente dominato il week end, ndr), in cui sono primo in classifica ad una una sola gara dal termine e si terrà, appunto, l’8 ottobre sul tracciato di Wohlen, un autentico incubo per i piloti. Il più anacronistico e vetusto del paese. Quel giorno potrei comunque diventare campione svizzero! 


Due parole sul karting in Ticino.
È poco conosciuto e molta gente non sa cosa voglia dire correre con questa piccola monoposto. Pensa che sia semplicemente una macchinina su cui divertirsi. Ma non è affatto così: ci vuole allenamento fisico, tanta concentrazione e tanto mentale. 


Molti i piloti di formula 1 sono fra l’altro passati dal karting. 
Vero, penso ai vari Verstappen, Leclerc e Norris, tanto per parlare di quelli che sono ancora in attività. E anche oggi, nelle poche pausa concesse dal calendario internazionale, si allenano con il go kart. Una scuola per diventare dei bravi piloti e dei campioni del mondo. Vedi Senna eVerstappen


A proposito di Charles Leclerc.
Lo ammiro moltissimo per la sua determinazione: non molla mai qualsiasi così succeda, esattamente come faceva nei kart. 


Per finire: uno che non molla mai è suo zio… 
Beh certo, lui è uno tosto. Gli faccio tanti auguri per il suo Locarno. 


Ethan si riferiva a Remy Frigomosca, conducator imprescindibile della squadra verbanese.

M.A.

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