Svizzera, 01 gennaio 2023

Il settore dei macchinari presto penalizzato dall'UE

Il continuo blocco delle trattative dopo la rottura dei negoziati sull'accordo quadro con l'Unione Europea (UE) potrebbe presto mietere nuove vittime nell'economia svizzera. Dopo i settori dei dispositivi medici e della diagnostica in vitro, è probabile che sarà l'industria dei macchinari ad essere penalizzata da Bruxelles. L'accesso al mercato interno dell'UE potrebbe presto essere reso più difficoltoso quando entrerà in vigore il nuovo regolamento UE sui macchinari. Quest'ultimo non ha ancora superato tutti gli ostacoli: il Parlamento europeo e gli Stati dell'UE stanno discutendo su dettagli come la durata dei periodi transitori. Tuttavia, l'entrata in vigore è prevista per la prima metà del 2023.

Come riporta il Blick, con il nuovo regolamento, anche l'accordo tra la Svizzera e l'UE dovrebbe essere aggiornato. Tuttavia, al momento non ci sono indicazioni che Bruxelles approverà questo aggiornamento, il che avrà conseguenze per i produttori svizzeri di macchinari

Il regolamento europeo attualmente in vigore prevede due categorie di macchinari. La prima categoria comprende la maggior parte delle macchine, come le macchine da caffè, i frullatori e le confezionatrici. In questo caso, i produttori possono già certificare le loro macchine da soli. Questo dovrebbe rimanere il caso con il nuovo regolamento.



Ma Swissmem, l'associazione dell'industria meccanica svizzera, prevede che gli esportatori svizzeri avranno ora bisogno di un "operatore economico" nell'UE. Questa persona dovrà poi essere indicata sul prodotto, il che comporterà un "notevole lavoro aggiuntivo" per i prodotti di massa.

La seconda categoria comprende prodotti con un particolare potenziale di rischio se utilizzati in modo improprio. Queste includono motoseghe portatili, fresatrici e macchine per lo stampaggio a iniezione della plastica. Con poche eccezioni, questi devono essere certificati da una terza parte.
Attualmente l'UE riconosce la certificazione da parte degli organismi svizzeri, ma se l'accordo non verrà aggiornato non sarà più così. Secondo Swissmem, la certificazione dovrà essere effettuata da un organismo dell'UE. "Altrimenti, il certificato non sarà riconosciuto dalle autorità", il che significa ancora una volta più burocrazia e costi per i produttori svizzeri.

Guarda anche 

Scaduta la tregua sulle infrastrutture energetiche tra Russia e Ucraina, pace sempre lontana

La Russia ha annunciato di ritenere "scaduta" la moratoria sugli attacchi contro i siti energetici, entrata in vigore a marzo per 30 giorni. L'annuncio allo...
19.04.2025
Mondo

A causa dei dazi doganali UBS non è più la più grande banca d'Europa

UBS ha perso il prestigioso titolo di banca più grande dell'Europa continentale, spodestata dalla banca spagnola Santander. Questo perchè se azioni UBS ...
19.04.2025
Svizzera

“Puoi chiederle di mettere il deodorante? Puzza”. L’incredibile offesa alla tennista al cambio campo

ROUEN (Francia) – Evidentemente l’adrenalina deve aver giocato un brutto scherzo alla britannica Harriet Dart, numero 62 del ranking Wta, che ha dato praticam...
17.04.2025
Sport

Salute mentale: sempre più giovani ricevono una rendita AI

Sempre più giovani adulti percepiscono l'assicurazione per l'invalidità (AI) a causa dell'aumento delle malattie mentali tra gli under 25. Il nu...
18.04.2025
Svizzera

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto