Sport, 13 aprile 2023

“Il Chiasso ripartirà dal basso ma con una base ben solida”

Il presidente dell’Associazione Marco Armati parla del futuro rossoblù

CHIASSO - Il Chiasso vive e si prepara a tornare in pista. Non importa se da una lega inferiore e poco consona alla tradizione del club. Riparte per ricreare una identità locale e per ripristinare valori calcistici che il tempo e gestioni quanto meno controverse hanno cancellato. “ Vogliamo valorizzare ed inserire i giovani, coinvolgendo il territorio” dice il presidente dell’Associazione Marco Armati, che nei giorni scorsi abbiamo intervistato. Il tutto alla vigilia di una primavera che si preannuncia calcisticamente“calda” e durante la quale la società rossoblù preparerà le basi per il suo futuro. 


Presidente: i tifosi del Chiasso sono in ansia e chiedono notizie. Cosa ne sarà della loro società?Nonostante il fallimento della prima squadra, Chiasso possiede sempre una tifoseria molto interessata alle sorti dei rossoblù; oggi, forse più di ieri. Ai tifosi possiamo dire che l’Associazione FC Chiasso, che esiste dal 1905 e che sino oggi si era occupata unicamente della gestione del settore giovanile, si sta adoperando per organizzare al meglio la ripartenza del calcio degli adulti a Chiasso.


Le notizie uscite negli ultimi tempi dicono che il club dovrebbe rinascere dalla Quinta Lega. Corrisponde al vero? 
Per regolamento, il Chiasso dovrà ripartire dall’ultima categoria, attualmente la Quinta Lega, poiché prima di dichiarare fallimento, Football Club Chiasso 2005 SA non disponeva del diritto di iscrivere squadre del calcio d’élite allievi. Ora rimane da capire se l’ultima categoria sarà la Quinta oppure la Quarta Lega. Lo sapremo soltanto dopo il termine di iscrizione delle squadre, che viene a scadere il prossimo 30 giugno. Il Chiasso ci sarà. 



Sarà necessaria una fusione per continuare?
Un’eventuale fusione non è né sarebbe stata necessaria per “continuare”, avrebbe piuttosto permesso al FC Chiasso di ripartire da categorie più alte, beneficiando della categoria delle eventuali fusionande.


Il Chiasso riparte dunque dal gradino più basso della scala. 
L’intenzione è quella di ripartire con una base solida per affrontare questo percorso con la giusta preparazione e serenità, dandoci così la possibilità di finalmente valorizzare ed inserire i giovani, coinvolgendo il territorio. 


Sarà un club finalmente a trazione locale? 
Sì, come abbiamo già avuto modo di riferire, il Chiasso che verrà dovrà essere certamente improntato alla rivalorizzazione dei nostri colori e dei nostri valori, volendo riavvicinare i nostri tifosi allo stadio. 


Spazio a investitori e giocatori, dunque, della regione.
Come detto, il settore giovanile rappresenta senz’altro un’ottima base di partenza per la creazione della rosa della nuova squadra, che ci immaginiamo possa essere integrata da giocatori della regione con esperienza ed attaccamento alla maglia rossoblù, aspetto questo fondamentale.


Possiamo dire che l'era Bignotti è chiusa? 
Con il fallimento del Chiasso SA è terminato il rapporto lavorativo di Nicola Bignotti con il Chiasso. 


Oltre a lei, sarà Otto Stephani il dirigente della ricostruzione? 
Ora è più importante che si lavori coesi, con passione, senso di appartenenza e progettualità permettendo al Chiasso di ritornare quanto prima nel calcio che gli compete. Questo dovrà essere l’obiettivo di chiunque sarà chiamato a guidare tale rinascita, che sia il sottoscritto, l’amico Otto, l’attuale comitato o eventuali altri. 


Dove andrete a prendere i giocatori per disputare il campionato? 
I nostri giovani dovranno essere la linfa e le fondamenta della nuova prima squadra, ma prima di parlare di giocatori e più in generale di rosa occorrerà definire un organigramma societario chiaro e soprattutto lo staff tecnico che si dovrà occupare di queste questioni. 


Obiettivi? Subito Quarta, poi Terza, Seconda e via dicendo come sta facendo il Locarno? 
Gli obiettivi per il Chiasso oggi non sono solamente calcistici; occorrerà ricreare entusiasmo intorno alla società ed alla squadra. In questo senso, le promozioni e le vittorie sono importanti, ma sarà altrettanto importante “fare il passo secondo la gamba”.


Il comune vi sostiene?
Con il Municipio ed il Dicastero dello sport abbiamo un rapporto di ottima e costante collaborazione che siamo certi ci permetterà di organizzare al meglio la ripartenza. Riteniamo imprescindibile l’unione con la nostra città. 


Qual è la morale che esce dopo il fallimento del glorioso club rossoblù?
Dopo il fallimento appare evidente che l’interesse della collettività debba sempre prevalere sull’interesse dei singoli. I nostri giovani, i nostri colori, la nostra squadra e la nostra città dovranno essere il centro delle intenzioni e degli sforzi nella rinascita del nuovo club rossoblù.

M.A.

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