MILANO (Italia) – Ormai un mese fa Aurora Ramzzotti ha dato alla luce, a Lugano, il piccolo Cesare Augusto e ora sui social inizia a condividere le emozioni di questa nuova fase delle vita e le prime foto del piccolo. Negli scorso giorni ma figli di Michelle Hunziker si è raccontata tramite i social: “Il mio parto è stato molto complicato, ma lo ricordo come uno dei periodi più incredibili della mia vita”.
Dopo aver mostrato senza filtri le trasformazioni che la gravidanza ha portato al suo corpo, mostrando in lingerie, Aurora è tornata ad aprirsi pubblicando un suo pensiero tramite lo Stories di Instagram. “In gravidanza ero molto stanca. Quasi ogni volta che qualcuno mi chiedeva come stessi e lo dicevo, la riposta era: ‘Ah vedrai, sarai ancora più stanca dopo’. È passato ormai un mese e sto ancora aspettando di sentirmi più stanca che in gravidanza come mi dicevano”.
“A ridosso del parto mi chiedevano se avessi paura – ha continuato – Io non ne avevo molta, forse stupidamente, e fino all’ultimo ho voluto pensare che sarebbe andato tutto liscio. Che sarebbe stato bello. Rispondevo sempre di no, che volevo pensare positivo. E sentivo una quantità di storie catastrofiche non richieste da far venire il mal di testa a chiuqne”.
“Ora, quando mi chiedono come sta il mio bimbo, rispondo: ‘Bene, è bravissimo!’. Nove volte su 10 la reazione è: ‘Ah vedrai, vedrai, all'inizio sono tutti bravi. E' dopo il problema’ – ha spiegato – "Nessuno si tiene la propria esperienza negativa per sé. Come se ogni esperienza debba necessariamente essere la stessa. Come se ci fosse qualcosa di confortante nel sapere che qualcun altro possa vivere il tuo stesso disagio".
Da tutto questo Aurora ha cercato di trarre un insegnamento: “Una cosa che tutto questo mi ha insegnato è avere rispetto della delicatezza di certe situazioni. Non ci avevo mai pensato prima, finché non lo vivi non lo sai. Ma ora prima di raccontare la mia esperienza a qualcuno che deve ancora attraversare quella fase mi accerto sempre che quel qualcuno sia pronto ad accoglierla. Perché non sai mai quali paure il tuo interlocutore possa avere. Nella delicatezza di certe cose meglio essere sicuri. Dalle esperienze si trae insegnamento. Il mio è stato chiedermi: 'chissà se questa cosa la faccio anche io' e dopo farci caso. Spesso mi becco a farlo ancora. Ma piano piano si impara".