MILANO (Italia) – La notizia più importante di ieri, 12 giugno 2023, capace di cambiare e ribaltare anche i palinsesti televisivi italiani e non, è stata la morte a 86 anni di Silvio Berlusconi. Per capire il peso e l’importanza di tale perdita, in Italia, domani 14 giugno, giorno dei funerali di Stato presso il Duomo di Milano, sarà anche lutto nazionale. Il Cavaliere è venuto meno ieri mattina presso l’Ospedale San Raffaele di Milano, dopo una lotta lunga contro una leucemia cronica e un peggioramento del suo quadro clinico nella serata di domenica.
Berlusconi, oltre ad aver cambiato l’Italia sia economicamente che politicamente dagli anni ’80 in poi, è stato soprattutto il presidente calcistico più vincente di sempre, capace di acquisire una società, un club in gravi difficoltà, che faceva su e giù dalla Serie B, per portarlo sul tetto del mondo per quasi 31 anni. Il Milan di Berlusconi (indimenticabile il suo arrivo in pompa magna in elicottero all’Arena di Milano per presentare la squadra e i suoi acquisti il 18 luglio 1986) è stato quello di Sacchi, di Capello, dei tre olandesi, di Baresi, di Maldini, di Shevchenko, di Kakà, di Inzaghi, quel Milan capace di vincere – sotto la presidenza e/o vicepresidenza vicaria del Cavaliere – 29 trofei in 31 anni, contando 8 scudetti, 5 Coppe dei Campioni o Champions League, 3 Intercontinentali o Mondiali per club, 7 Supercoppe italiane, 5 Supercoppe europee e 1 Coppa Italia.
Ovviamente la sua dipartita ha lasciato tutti sgomenti e in tanti hanno voluto ricordarlo. In tanti anche nel mondo del calcio hanno voluto dedicargli un pensiero, una dichiarazione o anche solo un tweet per rendere omaggio a un presidente, capace di dividere ma anche di vincere e rendere orgogliosi i suoi tifosi. Fabio Capello, ad esempio, lo ha paragonato a Messi, definendolo “un genio”. Arrigo Sacchi ha parlato di “una slavina dentro uno stagno. Un visionario con gli occhi nel futuro e un coraggio smisurato. In dieci anni noi italiani abbiamo vinto più trofei che nell’intera storia di questo sport”.
Chiaramente il Milan è stata la società che ha espresso tutto il suo dolore per la morte del Cavaliere e le parole del capitano di tante battaglie, Franco Baresi, hanno commosso un po’ tutti: “Ora sono più solo”. A queste affermazioni hanno fatto seguito quelle di Paolo Maldini (“Nessuno sarà mai come te”) e di Filippo Inzaghi (“Unico grande presidente”), che hanno anticipato di poco il saluto espresso dalla Fifa: “Grazie per aver fatto amare il ‘giuoco’ del calcio”.
Il Real Madrid lo ha saluto definendolo “Leggendario”, mentre Galliani lo ricorda con qualche lacrima: “L’amico e maestro di tutto. Mi ha cambiato la vita”. Gli “avversari” cittadini, ovvero l’Inter, non si sono tirati indietro e lo hanno omaggiato come una “figura indelebile”. “Leale, un onore essere stato suo amico”, ha detto l’ex presidente nerazzurro, Massimo Moratti
Anche il Monza, ultima squadra acquistata da Berlusconi, piange il suo presidente – “Sei stato l’uomo dei sogni”, ha dichiarato il club brianzolo che con l’avvento del duo Berlusconi-Galliani è approdato per la prima volta in Serie A – e il consiglio comunale della città ha proposto una mozione per intitolare lo stadio Brianteo proprio al presidente scomparso.