La Confederazione sta portando avanti dei progetti di digitalizzazione che dovrebbero rendere più efficienti determinati servizi ma allo stesso con il rischio che determinati dati finiscano in mani sbagliate. In un articolo pubblicato domenica, il Blick fa il punto su due dei progetti più in vista che la Confederazione sta implementando: il dossier medico elettronico, l'e-voting e l'identità elettronica (E-ID).
Il primo intende obbligare medici e ospedali a digitalizzare le cartelle mediche dei pazienti e renderle disponibili online in modo che gli attori del settore medico possano condividere informazioni più facilmente. Ma anche in questo caso, il rischio è che certe informazioni confidenziali siano rubate. Una possibilità concreta dopo che, appena qualche giorno fa, è emerso che dati personali di hooligan sono stati trafugati da una banca dati centralizzata.
La cartella clinica elettronica esista già, non è stato ancora ampiamente adottato da medici, ospedali e panzienti. Solo 20'000 pazienti si sono registrati dal suo lancio e ora il ministro della Sanità, Alain Berset, intende in futuro obbligare i medici e gli ospedali a utilizzare questo sistema. I pazienti dovrebbero esprimere chiaramente il loro rifiuto se non vogliono tale cartella.
Anche il progetto di voto elettronico rappresenta una notevole sfida. Era previsto che due terzi dei cantoni avrebbero potuto votare elettronicamente entro le elezioni del 2019, ma il piano è stato interrotto prematuramente per motivi di sicurezza.
Da quest'anno i test di voto elettronico sono nuovamente autorizzati in tre cantoni. Durante le votazioni del 18 giugno, circa 65'000 Svizzeri all'estero hanno potuto votare per la prima volta online. In primavera la Cancelleria federale non è stata in grado di fornire una data precisa per la generalizzazione del voto elettronico su tutto il territorio.
Vi è infine il progetto di identità elettronica (E-ID), misura rifiutata dal popolo svizzero in votazione. L'E-ID doveva facilitare l'identificazione online essendo essenzialmente una versione digitale della tradizionale carta d'identità. Il 7 marzo 2021, il popolo svizzero ha tuttavia respinto l'introduzione della carta d'identità elettronica, principalmente a causa di problemi di protezione dei dati.
L'allora ministro della Giustizia Karin Keller-Sutter si occupò del progetto. La procedura di consultazione è andata avanti fino alla fine dello scorso anno, ma non è stato ancora redatto alcun disegno di legge concreto.