LOSANNA – Il pubblico delle grandi occasioni non c’era, ma il rischio di incappare in un passaggio a vuoto sì. Non perché il Lugano non sia forte o non abbia un organico all’altezza dello scorso campionato, ma perché la prima partita di ogni stagione nasconde sempre insidie e perché affrontare quella che potrebbe essere la Cenerentola della Lega all’esordio stagionale può anche risultare complicato. Il Lugano, in effetti, al cospetto dello Stade Lausanne aveva l’obbligo di vincere, di non sbagliare, mentre i vodesi, al loro debutto assoluto in Super League, potevano giocare liberi da ogni pensiero e con nulla da perdere.
Alla fine, invece, davanti al poco pubblico della Pontaise, i ragazzi di Croci-Torti ci hanno impiegato 9’ a sbloccare il risultato con Steffen e, dopo aver rischiato qualcosa sul finire della prima frazione, hanno completato l’opera nella ripresa con le firme di Celar e Amoura. Il tecnico momò ha preferito dare continuità con quanto fatto lo scorso anno, inserendo soltanto Grgic nell’11 iniziale e l’ex Sion ha risposto in modo egregio, mentre per il resto della formazione, il Crus, ha preferito affidarsi all’usato sicuro.
Certo, il campionato è lungo, il calciomercato ancora impazza e qualche colpo in uscita potrebbe arrivare – le sirene estere per i gioiellini Amoura e Aliseda si fanno sentire giorno dopo giorno – ma il Lugano può sorridere, può fare il pieno di autostima e di convinzione in vista prima di tutto della sfida di sabato, quando a Cornaredo arriverà il San Gallo. Una sfida complicata, da prendere con le pinze, ma con la giusta mentalità e alla quale i bianconeri arriveranno da primi della classe, grazie alla differenza reti.