Sport, 20 ottobre 2023

Presidente Marco Armati: “L’amore della gente ci guida”

Il Chiasso è ripartito dalla Quarta Lega fra entusiasmo e giuste ambizioni

CHIASSO - "Abbiamo una tifoseria fantastica, grazie alla quale ripartiamo stimolati e ambiziosi, mantenendo una buona dose di umiltà”: con queste parole la scorsa primavera il presidente del Chiasso, avvocato Marco Armati, aveva lanciato idealmente la nuova avventura della società rossoblù, uscita con le ossa rotta dal fallimento. Oggi a distanza di sette mesi, la squadra di confine può dire di essersi lasciata alle spalle quel brutto periodo. È vero: è costretta a a giocare nei tornei regionali (in Quarta Lega) ma attorno, va detto, ha ricreato un entusiasmo e una voglia di far bene che non si vedeva da anni. Basta andare sui campi di periferia per rendersene conto. Con il presidente, sempre disponibile e affabile, abbiamo cercato di fare un primo bilancio di questa nuova esperienza, che ricorda quelle recenti di Bellinzona e Locarno. 


Presidente: come ci si sente a doversi confrontare con delle realtà calcistiche cosiddette minori? Il Chiasso è rinato con ben in chiaro due valori a noi molto cari: umiltà ed ambizione. Umiltà perché sapevamo che saremmo ripartiti dal gradino più basso del calcio ticinese: nutriamo grandissimo e profondo rispetto per tutti coloro che ogni fine settimana calcano i campi di calcio per praticare lo sport più popolare al mondo. Ma noi siamo il Chiasso; la nostra storia e il nostro blasone ci impongono di essere ambiziosi e mirare ad una veloce risalita verso categorie più consone, facendo sempre il passo secondo la gamba. 



Il passato è cancellato: come è ripartito il Chiasso? 
Dal profilo calcistico siamo ripartiti da una rosa composta da tanti giocatori giovani provenienti dal settore giovanile. Si tratta di ragazzi con delle potenzialità importanti che sanno ascoltare ed imparare molto velocemente. Al loro fianco vi sono dei giocatori con alle spalle delle esperienze calcistiche di buon livello e diversi di loro hanno anche un passato nel Chiasso. Siamo sicuri che questo mix di esperienza e gioventù regalerà al pubblico rossoblù tante belle emozioni e grandi soddisfazioni.


Come vi siete organizzati a livello di club?
Sponsor, aiuti comunali... Innanzitutto ci teniamo a ringraziare le quasi 500 persone che hanno sottoscritto l’abbonamento stagionale. Per noi si tratta di un gesto davvero molto importante, non solo dal profilo finanziario, ma soprattutto dal punto di vista della fiducia e dell’entusiasmo. Molti di essi l’hanno sottoscritto quando ancora non vi era la rosa al completo, si tratta di un attestato di stima che come comitato, come staff tecnico e come squadra dovremo ricambiare con una stagione all’altezza. Anche gli sponsor ci stanno dando una grossa mano, non possiamo che porgere loro i nostri più sinceri ringraziamenti. Con il Comune i rapporti sono buoni; la prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di trovare un accordo per l’utilizzo della struttura: il Riva IV è e rimarrà la casa del Chiasso.


La scelta di Damiano Meroni quale allenatore non è casuale. Lui è un momò puro… 
Aldilà della provenienza territoriale, Damiano è universalmente riconosciuto come uno dei tecnici più competenti in Ticino, particolarmente a suo agio nel lavorare con i giovani. Nella sua precedente esperienza ha fatto grandi cose con una rosa molto giovane; siccome a Chiasso volevamo ripartire dalla gioventù, lui - insieme ad Andrea e Max - sono le persone giuste al momento giusto. Siamo sicuri che i giocatori cresceranno molto grazie allo staff tecnico che hanno a disposizione. 


Sembra banale dire che il Chiasso voglia risalire la china. Come Bellinzona e Locarno. Ma sino a dove? 
Difficile dirlo adesso. Vogliamo che il Chiasso del futuro poggi su delle basi - sportive e finanziarie - solide. Ad ora non possiamo porci un’asticella perché il calcio, e tutte le dinamiche collegate, cambiano velocemente. Sicuramente, tornare laddove tutto si è interrotto il gennaio scorso potrebbe essere un obiettivo a lungo termine. 


A Chiasso è tornato il pubblico: sembra un paradosso dirlo.
O forse non è mai andato via veramente… L’amore della gente per questa maglia è qualcosa di incredibile. Certo, le ultime tribolate e tristi situazioni che si sono verificate in Via I° Agosto hanno allontanato il pubblico dallo stadio, ma la passione per i rossoblù non si è mai davvero spenta. L’affluenza del pubblico al Riva IV alla prima di campionato (più di mille spettatori) così come nelle susseguenti partite, sia in casa che in trasferta, ne sono la conferma. 


Quando andate a giocare sui campi di periferia è una festa: soprattutto per il cassiere della squadra avversaria dei rossoblù. 
Sui campi del calcio regionale si respira un’aria autentica in un clima festante che va oltre il risultato. Certo, i cassieri sono molto felici ma penso che i più contenti siano i calciatori in campo poiché si divertono con attorno una cornice di pubblico non indifferente. Alla fine la felicità contagia tutte le parti in causa, e questo è molto bello! 


Dal punto di vista mentale è difficile affrontare questa categoria?
Abbiamo avuto tempo e modo per metabolizzare e prepararci alla stagione. Non dimentichiamo che tra il fallimento e l’inizio della nuova stagione vi sono stati diversi mesi senza il calcio degli adulti a Chiasso. Questo lasso di tempo ci ha permesso di orientare il nostro focus verso quello che sarebbe stato il nostro futuro imminente. 


Non correte il rischio che i giocatori non trovino le giuste motivazioni militando in Quarta Lega? 
Basta assistere agli allenamenti o venire alle nostre partite per comprendere che la motivazione e la giusta tensione non mancano mai. Lo staff tecnico e i giocatori esperti sanno molto bene come gestire la testa in questi casi. Poi, nel caso dovesse esserci una flessione mentale, è sufficiente guardare il logo che si porta sul petto per recuperare qualsiasi motivazione mancante.


A proposito di Quarta Lega: perché l’ hanno fusa con la Quinta ?
Questa domanda va posta alla Federazione. Senza nasconderci, noi non possiamo che rallegrarci per questa decisione.


Il Riva IV, infine….
Giocare sul nostro campo è assolutamente stimolante! Le partite casalinghe le giochiamo il venerdì sera, ogni partita vorremmo che sia una festa per tutti. Sin qui ci siamo impegnati molto - e continueremo a farlo - per organizzare sempre qualcosa prima e dopo la partita. Si tratta di proposte culinarie, con la collaborazione dei ristoranti della zona e ricreative, accessibili a tutti, giovani e famiglie. Ripartendo da domani sera, lunedì 16 ottobre, per festeggiare al meglio il nostro 118° compleanno …

A.M.

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