Dopo l’attacco di Hamas contro Israele, il numero degli atti antisemiti in Svizzera è aumentato considerevolmente e gli ebrei residenti si sentono sempre più a disagio. Gli ebrei in Svizzera si sentono sempre più a disagio. "La situazione è molto preoccupante", afferma Jonathan Kreutner, segretario generale della Federazione svizzera delle comunità ebraiche (FSCI), alla NZZ am Sonntag. Jonathan Kreutner non ricorda in vita sua in cui gli ebrei svizzeri erano mai stati trattati con tanta ostilità. L'anno scorso la FSCI ha contato un totale di 57 atti antisemiti. Dal 7 ottobre, data dell'attacco di Hamas a Israele, si sono già verificati 50 incidenti, di cui sei che qualifica di “attentati”.
A Zurigo un uomo e una donna ebrei sono stati aggrediti con pugni. Un altro ebreo che portava una collana con la stella di David è stato aggredito da due giovani a Winterthur (ZH). Gli hanno sputato addosso e hanno gridato “Liberate la Palestina!” Nei giorni scorsi sono stati scritti graffiti antisemiti anche nel quartiere 7 di Zurigo e a Küsnacht (ZH). Nello stesso periodo sono stati inoltre registrati su Internet 173 casi di commenti antisemiti. "Ci sono ebrei che non osano più uscire per strada indossando la kippa e si astengono dal parlare ebraico in pubblico", spiega Jonathan Kreutner.
Chi si nasconde dietro questo forte aumento degli atti antisemiti in Svizzera? Secondo l'FSCI gli autori dei reati provengono da tutti i ceti sociali: estremisti di sinistra e di destra, nonché islamisti, nonché cittadini della classe media. “Nel contesto attuale del Medio Oriente, tuttavia, gli islamisti e gli estremisti di sinistra sono più rappresentati del solito”, osserva Jonathan Kreutner.