Lunedì il primo ministro Giorgia Meloni e il suo omologo Edil Rama hanno un accordo per aprire due centri di accoglienza in Albania per ospitare richiedenti l'asilo arrivati in Italia. Questi due centri, che saranno gestiti dall’Italia, saranno operativi nella primavera del 2024, e potranno accogliere fino a 3'000 ospiti. Queste “due strutture di ingresso e accoglienza temporanea degli immigrati soccorsi in mare” consentiranno di “espletare rapidamente le procedure per il trattamento delle domande di asilo o di eventuali rimpatri”. Nel centro di prima accoglienza e triage, situato presso il porto di Shengjin, si svolgeranno le procedure di sbarco e identificazione, mentre il centro di Gjader, cittadina situata ad una ventina di chilometri di distanza, sarà responsabile delle procedure successive.
I due centri, posti sotto la giurisdizione italiana, beneficeranno della collaborazione delle forze di polizia albanesi per le attività di sicurezza e sorveglianza. Questo accordo italo-albanese “non riguarda i minori, le donne incinte o le persone vulnerabili”, ha chiarito Giorgia Meloni.
L’Italia, di fronte a un afflusso di migranti da gennaio (145'000, rispetto a 88'000 nel 2022 nello stesso periodo), ha fatto appello alla solidarietà dei suoi partner europei, senza molti risultati finora. “Se l’Italia lancia un appello, l’Albania risponde”, ha detto Edil Rama.
“L’Albania conferma di essere un Paese amico e, sebbene non faccia ancora parte dell’Ue, si comporta come se fosse uno Stato membro”, ha affermato dal canto suo Meloni. Sono orgoglioso che l’Italia sia sempre stata tra i Paesi che sostengono l’allargamento ai Balcani occidentali”. L'Italia è il principale partner commerciale dell'Albania e il commercio tra i due paesi rappresenta il 20% del PIL albanese.