Il notevole aumento di arrivi sul confine sud della Svizzera, quindi in Ticino, registrato negli ultimi anni ha spinto la Lega dei Ticinesi, tramite un comunicato stampa, a chiedere un “serio” intervento da parte della Confederazione. “Nel giro di sei anni - si legge nel comunicato stampa - le entrate illegali di stranieri al confine sud della Confederazione – cioè il Canton Ticino! – sono decuplicate. Si è passati da un già elevato 2'401 nel 2017 a un impressionante 24'492 fino a prima di Natale. Un numero 10 volte più grande!”
Un arrivo “massiccio” che crea costi superiori al cantone e che il movimento di Via Monte Boglia chiede che “il Consiglio federale e la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) facciano arrivare al Ticino maggiori contributi per gestire al meglio (come sta peraltro facendo il Ticino ma anche a sue spese) questa vera e propria emergenza”.
Infine, la Lega dei Ticinesi “ribadisce la necessità di avere valichi costantemente sorvegliati per impedire l’arrivo di finti rifugiati con alta propensione alla delinquenza. Si tratta di aumentare la nostra sicurezza interna, per i residenti e per i loro beni. Una questione che il Consiglio federale ha sempre minimizzato. Le cifre però ora chiedono un altro tipo di intervento”.