Un “gioco” assurdo, pericoloso e sfrontato ha messo a repentaglio la notte di tante persone a Milano, dove tre giovani si sono “divertiti” a tendere un cavo d’acciaio tra due corsie di viale Toscana. Un gioco che, fortunatamente, non ha causato ferimenti e disagi alla circolazione, ma grave nelle intenzioni. Soprattuto perché mette in risalto un disagio giovanile sempre più diffuso.
“Mi annoiavo e volevo divertirmi”, ha detto Alex Baiocco, uno dei protagonisti, ai Carabinieri. Il cavo teso a mezz’aria sulla strada sarebbe potuto essere fatale per chi circola su mezzi a due ruote.
Il cavo trappola ha colpito un’auto, che un centinaio di metri dopo ha arrestato la corsa, verificare che cosa l’avesse colpita e poi ripartire. Il tutto mentre i tre ragazzi osservavano la scena divertiti. “Ridevano di gusto”, racconta un testimone che ha prontamente avvertito le forze dell’ordine. Baiocco, con precedenti di polizia, è stato fermato nella zona. Immediato il pentimento. “Ho fatto una caz***a. Volevo solo divertirmi”.
Ora si trova nel carcere di San Vittore con l’accusa di strage e attentato alla sicurezza dei trasporti. Quanto ai due complici, il protagonista fermato non fa nomi, ma dice di “averli conosciuti sui social”.
“Mi annoiavo e volevo divertirmi”, ha detto Alex Baiocco, uno dei protagonisti, ai Carabinieri. Il cavo teso a mezz’aria sulla strada sarebbe potuto essere fatale per chi circola su mezzi a due ruote.
Il cavo trappola ha colpito un’auto, che un centinaio di metri dopo ha arrestato la corsa, verificare che cosa l’avesse colpita e poi ripartire. Il tutto mentre i tre ragazzi osservavano la scena divertiti. “Ridevano di gusto”, racconta un testimone che ha prontamente avvertito le forze dell’ordine. Baiocco, con precedenti di polizia, è stato fermato nella zona. Immediato il pentimento. “Ho fatto una caz***a. Volevo solo divertirmi”.
Ora si trova nel carcere di San Vittore con l’accusa di strage e attentato alla sicurezza dei trasporti. Quanto ai due complici, il protagonista fermato non fa nomi, ma dice di “averli conosciuti sui social”.