I profughi ucraini e il possesso, da parte di quest'ultimi, di un veicolo sono al centro di un'interrogazione del Consigliere comunale Andrea Sanvido al Municipio di Lugano (firmata anche da Mauro Gaggini, Nicholas Marioli, Christian Tresoldi, Omar Wicht, Gianmaria Bianchetti e Luisa Aliprandi).
Nell'interrogazione si fa riferimento alla risposta del Consiglio di Stato a un’altra interrogazione del deputato Stefano Tonini sulla presenza di automobili targate Ucraina sul territorio, in cui il Consiglio di Stato aveva confermato che “secondo il diritto doganale, le persone residenti all’estero possono utilizzare sul territorio svizzero il proprio veicolo per uso privato esente da imposte e formalità doganali per sei mesi nell’arco di un anno”.
Visto il tempo passato dall'inizio del conflitto in Ucraina, emergono quindi dubbi sulla possibilità dei profughi ucraini di possedere un veicolo. “L'aspetto più importante della risposta è il seguente passaggio le persone in possesso di un permesso S in corso di validità che utilizzano il loro veicolo a motore estero per uso privato, non necessitano di immatricolare i loro veicoli a motore e rimorchi esteri immatricolati in Ucraina per i primi 24 mesi trascorsi ininterrottamente in Svizzera” rimarca Sanvido.
Il Consigliere comunale di Lugano si concentra poi sul fatto che “secondo le nostre informazioni molti profughi ucraini hanno fatto ritorno per le festività nella loro terra di origine. Si vedono circolare ancora molte vetture targate UA, e molti cittadini iniziano a farsi molte domande, poiché il veicolo è considerato un vero e proprio bene”.
Da qui le domande al Municipo di Lugano:
- Quanti sono i profughi ucraini residenti a Lugano?
- Quanti di loro beneficiano dell’assistenza?
- Vi sono cittadini ucraini che ricevono l’assistenza e posseggono una vettura targata?
- Quante targhe sono state depositate dai profughi ucraini?