Che una persona voti UDC, PLR, verde o socialista, questo non ha alcun impatto sulle emissioni di CO2. Le idee politiche non influenzano l’impronta di carbonio dei singoli individui. Lo dimostra uno studio pubblicato da ricercatori del Politecnico federale di Zurigo (ETHZ).
Il team di ricercatori ha esaminato l'impatto del carbonio di 7'500 abitanti del comitato ambientale svizzero per determinare i fattori che influenzano il loro livello di emissioni, si legge nelle colonne del quotidiano romando “Le Temps”. Lo studio si è concentrato sul periodo compreso tra novembre 2022 e gennaio 2023.
Un questionario sui loro modelli di consumo, viaggio, cibo e alloggio ha permesso di determinare chi contribuisce maggiormente al riscaldamento globale. I ricercatori sono rimasti particolarmente sorpresi dai risultati riguardanti il legame tra impronta di carbonio e affiliazione politica.
Quest'ultimo infatti non ha alcun impatto sul livello di emissioni dei partecipanti, siano essi verdi, di sinistra o di destra. Una conclusione che, per i ricercatori, è una buona notizia. Lo scambio di idee sulla questione climatica dovrebbe essere facilitato, secondo questi dati pubblicati da “Le Temps”.
A influenzare maggiormente l'emissione di CO2 di una persona è piuttosto il reddito: le persone con redditi elevati sono coloro che emettono CO2, continua “Le Temps”. Responsabili di questo risultato sono i loro alloggi più spaziosi e le loro abitudini di mobilità. Lo stesso vale per le persone più istruite, che sono generalmente più ricche. Per quanto riguarda gli anziani, il loro contributo al riscaldamento globale non eguaglia quello dei loro nipoti. Nonostante la loro maggiore consapevolezza ecologica, i giovani emettono più CO2 dei loro nonni, che viaggiano meno spesso e in genere consumano meno dei loro discendenti.
Anche il genere influisce sul livello delle emissioni di gas serra. Le donne emettono meno CO2 degli uomini, anche se questa differenza è minima rispetto alla differenza di reddito.