Sta facendo discutere un articolo del tabloid inglese “The Sun” in cui la Svizzera viene descritta come “un inferno” per le prostitute, con Zurigo che sarebbe diventata la “capitale europea del sesso”. Intitolato “Benvenuti in Svizzera, dove pagare per il sesso è facile come ordinare un Uber”, il quotidiano britannico dipinge un ritratto cupo della Svizzera dove le prostitute sarebbero regolarmente maltrattate.
Nella sua inchiesta “The Sun” rivela che molte donne si sono lamentate del comportamento dei clienti. “Gli uomini pensano di poter fare qualsiasi cosa con una donna perché pagano per fare sesso con lei. La prostituzione è segnata da povertà, violenza, razzismo e sfruttamento. In Svizzera questo è ancora più vero” racconta una prostituta attiva in Svizzera.
La colpa, secondo questa lei, è della legislazione svizzera: “Le nostre leggi sono rivolte alle donne che scelgono volontariamente di prostituirsi”, ma, secondo lei, in realtà queste donne non esistono. La prostituta aggiunge: “Più si sviluppa il commercio del sesso, più aumenta il traffico di esseri umani. Perché se la domanda aumenta, deve essere soddisfatta in un modo o nell’altro. E le donne vengono introdotte nella prostituzione il più delle volte con falsi pretesti”.
D’altro canto, altri professionisti dell’industria del sesso a pagamento, come Rebecca Angelini, direttrice di ProCoRe, la rete nazionale per i diritti delle lavoratrici del sesso in Svizzera, criticano l'inchiesta di The Sun: “Da persona che si occupa dell'argomento da anni e che consiglia le lavoratrici del sesso, trovo il loro lavoro scandaloso e molto lontano dalla realtà” spiega Angelini al Blick.
Secondo lei, il giornale britannico mescola il lavoro sessuale legale con il traffico illegale di esseri umani. Inoltre, la diversità dell’industria del sesso in Svizzera è stata ignorata: “Alcune lavoratrici del sesso lavorano in condizioni precarie, altre in condizioni privilegiate. Non possiamo generalizzare il lavoro sessuale”.
L'articolo del “The Sun” presenta anche la Svizzera come “l'inferno della prostituzione”. Falso, ribatte Rebecca Angelini: “Se diamo ascolto alle prostitute arriviamo a un’altra conclusione. Poiché il lavoro sessuale è legale in Svizzera, le lavoratrici del sesso hanno diritti e possono difendersi dagli abusi”.