Intorno ai 19 centesimi al litro alla fine del 2012, ma prossimi ai 38 centesimi alla fine del 2022. In dieci anni i margini di profitto dei distributori di benzina in Svizzera sono praticamente raddoppiati. Un'inchiesta dell'emittente RTS andata in onda giovedì rivela che gli automobilisti hanno pagato diversi miliardi di franchi di troppo per il carburante.
Per il calcolo la RTS si è basata sui prezzi esposti nelle stazioni di servizio. Sottraendo i prezzi all'importazione e le tasse è stato possibile quantificare la differenza che finisce nelle tasche degli importatori e delle stazioni di servizio. Il diesel è generalmente più redditizio di quello senza piombo, ma la sua evoluzione dal 2002 è sostanzialmente la stessa. I margini di profitto sono rimasti stabili, intorno ai 18 centesimi al litro, dalla fine del 2002 alla fine del 2013. Poi dal 2014 e fino al 2024 l'aumento è stato invece progressivo fino a raggiungere un margine di oltre 30 centesimi nel giugno 2023.
Interpellato nel servizio, Mister prezzi Stefan Meierhans condivide l'analisi della RTS. "I consumatori sono armati di coltello contro un esercito sofisticato", ha commentato "Mister Prezzi". Contattati, gli operatori del settore – Coop Mineraloel, Migrol, Avia e altri – sono rimasti molto evasivi nelle loro risposte. Chiusura della raffineria Tamoil nel 2015, riduzione delle quantità vendute, aumento dei costi e delle retribuzioni: queste alcune delle motivazioni addotte. Secondo Stefan Meierhans la fissazione dei prezzi da parte dell’intelligenza artificiale potrebbe essere la causa di questo aumento dei margini.