Mercoledì i partiti e le organizzazioni professionali hanno preso posizione alla proposta di finanziamento della 13esima rendita AVS del Consiglio federale, che propone un aumento dei contributi dei salariati ed eventualmente un aumento dell'IVA. Berna vuole inoltre ridurre il contributo federaledal 20,2% al 18,7%. Tale riduzione verrebbe controbilanciata anche da un aumento dei contributi e/o dell'Iva. Le reazioni sono molto contrastanti.
L'Uss, all'origine della 13esima AVS, si dice soddisfatta: “Il testo dell'iniziativa è quindi direttamente applicabile e garantisce a tutti i pensionati la 13esima pensione a partire dal 2026”. L'USS si impegnerà inoltre a garantire che la 13esima pensione venga finanziata attraverso l'aumento dei contributi dei salariati, come ha sempre affermato durante la campagna elettorale, ha sottolineato. Non comprende invece la riduzione del contributo della Confederazione all'AVS. E vuole che questa parte venga finanziata attraverso le entrate fiscali aggiuntive generate dalla 13esima rendita AVS.
Il PS accoglie con favore la rapida attuazione della 13a rendita AVS, “che rafforzerà il potere d'acquisto della popolazione”. Non ha nulla contro l'adeguamento dei contributi dei dipendenti ma come l'USS si dice contraria alla riduzione del contributo della Confederazione. “Non è accettabile che gli attuali problemi finanziari vengano risolti a scapito dell’AVS e delle persone attive”.
"La volontà di finanziare la 13a rendita AVS con trattenute sul salario è inaccettabile, perché a soffrirne sono soprattutto la popolazione attiva e l'industria svizzera", ritiene invece l'UDC, per cui i costi aggiuntivi devono assolutamente essere finanziati con tagli nei settori dell'asilo, dell'aiuto allo sviluppo, dell'Ucraina, della cultura e dell'amministrazione federale.
Posizione simile del PLR che si oppone a sua volta al finanziamento “unilaterale” attraverso i contributi dei salariati o dell’IVA. “Questi finanziamenti indeboliscono la classe media e le PMI”, ritiene il partito. Inoltre, "l'introduzione della 13esima pensione non dovrebbe comportare un onere aggiuntivo per le famiglie", ritiene il partito che critica qualsiasi aumento dell'IVA. Il partito preferisce attendere il risultato dell'iniziativa sui bonus di giugno per mettere insieme, se necessario, un progetto di finanziamento globale.
L’aumento dei contributi dei dipendenti è criticata anche dall’Unione svizzera delle arti e dei mestieri (USAM), secondo cui si tratta di “un veleno per l’intera economia”. Essi “rendono il lavoro più costoso e danneggiano sia le imprese che i lavoratori, il che è inaccettabile”. Per l’Usam è essenziale un mix che comprenda un moderato aumento dell’età pensionabile e un leggero aumento dell’Iva.
L'organizzazione mantello indipendente dei lavoratori si rallegra per la rapida attuazione della 13esima rendita: "È importante che ora vengano messe a disposizione rapidamente le risorse per l'aumento dell'AVS". Non comprende invece il finanziamento mediante aumento dei contributi della riduzione del contributo federale. “Il bilancio federale viene così risparmiato sulle spalle dei lavoratori”, critica. E si rifiuta di aumentare l'Iva, che peserebbe troppo sui redditi modesti.