Un richiedente l'asilo respinto ha vinto la causa contro il Canton Appenzello Esterno. Il Tribunale federale ha infatti stabilito che le autorità non hanno rispettato il principio di celerità che richiede che la procedura di espulsione venga eseguita tempestivamente, senza perdite di tempo, hanno rivelato lunedì i giornali del gruppo CH Media. Ora il Cantone dovrà risarcirlo e stabilire l'importo da pagare. Il richiedente l'asilo chiede 61'000 franchi.
L'uomo ritiene di essere stato ingiustamente detenuto per 305 giorni nel carcere di Niederteufen (AR). L'importo richiesto corrisponde a un risarcimento di 200 franchi per ogni giorno di detenzione, ovvero un risarcimento danni corrisposto alle persone detenute da troppo tempo in carcere.
Il ricorrente, di 18 anni, che si dichiarava cittadino guineano, è entrato in Svizzera nel settembre 2018 arrivando dalla Spagna. Prima di essere rispedito lì nel gennaio 2019. Ma ha fatto ritorno in Svizzera nell'ottobre 2020, questa volta fingendosi ivoriano. È stato il cantone di Appenzello ad accoglierlo e a chiederne subito la detenzione in vista di un nuovo rimpatrio. Ma la Spagna questa volta si è rifiutato di riprenderlo e la sua detenzione è stata quindi prolungata.
Il ricorrente è stato rilasciato nell’agosto 2020, su ordine di un giudice che ha ritenuto che il principio di celerità non sia stato rispettato, poiché dall'inizio di marzo non è stata documentata alcuna attività ufficiale relativa al suo caso. La Corte federale ha pertanto concordato e ritenuto che il mantenimento della detenzione fosse contrario alla Convenzione europea sui diritti dell'uomo.