Sport, 01 luglio 2024

Marc Hottiger e quel gol che fece infuriare Sacchi...

Svizzera e Italia, sfide emozionanti

LUGANO - Fra le storie più belle ed emozionanti di una rivalità ultracentenaria (la prima sfida si giocò nientemeno che nel 1911) c'è senza dubbio quella di Marc Hottiger, un racconto che rimarrà per sempre nei cuori degli sportivi svizzeri e ticinesi in particolare. Fu infatti lui, valido difensore esterno con licenza di attaccare, a mandare in tilt la poderosa armata azzurra nella partita del 1 maggio 1993, partita che – grazie all’ottavo di finale disputato ieri a Berlino – è tornata nei giorni scorsi d’attualità. Una specie di trofeo di guerra dal quale non vorremmo mai separarci. Per i rossociati fu una giornata meravigliosa; per gli italiani solo frustrazione e rabbia dopo la rete decisiva di Hottiger, che in pratica mandò ai Mondiali americani la nostra massima rappresentativa. 


Marc Hottiger: che dice? Una giornata memorabile...
Mi vengono ancora i brividi quando penso a quel match – dice il romando, ex difensore del Losanna e del Sion – Affrontavamo lo squadrone di Arrigo Sacchi, ricco di qualità, fantasia e potenza. Baggio, Signori, Baresi, Pagliuca… Noi la piccola Svizzera, loro la grande Italia. Sulla carta eravamo spacciati. Ma in pochi tennero in considerazione la nostra impresa realizzata qualche mese prima a Cagliari, quando nello stesso torneo di qualificazione pareggiammo 2-2 contro gli azzurri, costretti ad inseguirci sino al fischio finale. 


Quella Svizzera era in piena fase di ricostruzione 
Con il CT Roy Hodgson si cercava una nuova identità ed un sistema di gioco che potesse esaltare le nostre peculiarità. Il tecnico inglese riusci nel miracolo, trasformando una squadra incompiuta in un complesso solido, coerente ed efficace. Le eliminatorie per la rassegna iridata americana rivelarono al mondo calcistico una nuova Svizzera.


E quel gol divenne un simbolo.
Certo. Era la conferma che la nostra nazionale non si accontentava più di essere una comprimaria
o la squadra delle sconfitte onorevoli. Stava nascendo qualcosa di veramente speciale e importante. Quella rete segnata da un difensore esterno come il sottoscritto fu una sorta di impresa. Mi ritrovai da solo nell'area avversaria e sul filo del fuorigioco. Tirai in porta e segnai. Loro reclamarono per la mia posizione ma in realtà ero perfettamente in regola. Sacchi si arrabbiò moltissimo e dopo la partita tiro in ballo l' episodio. Il guru del calcio uscì ridimensionato da quella sfida. 


Dal passato al presente. Dalla sua nazionale a quella odierna.
Nessun paragone. Il calcio è profondamente cambiato. La Svizzera oggi è considerata ormai fra le 20 nazionali più forti al mondo. Noi siamo stati i precursori. Una generazione quasi pionieristica. Sono felice che la gente si ricordi ancora di noi.


Hottiger: lei in Ticino è sempre amatissimo. 
Il mio compagno di nazionale Marco Grassi una volta mi spiegò che per voi ticinesi l'Italia, dal punto di vista calcistico, è la nazionale da battere. Una rivalità antica, che si riaccende ogni qual volta che le due squadre si affrontano. Certo quel gol segnato a Berna contro gli azzurri mi ha reso famoso, soprattutto in Ticino dove mi si dice che sono ancora molto amato. Ne sono felice.

M.A.

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