Martedì il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez inizierà la sua seconda visita dell'anno in Africa occidentale, con l'obiettivo di frenare l'immigrazione verso le Isole Canarie e contrastare la presenza russa nella regione del Sahel.
Secondo i dati dell’agenzia di frontiera dell’Unione Europea Frontex, la rotta migratoria dell’Africa occidentale ha registrato quest’anno un aumento del 154%, con 21'620 persone che hanno attraversato la rotta verso le Isole Canarie nei primi sette mesi del 2024.
L'afflusso ha messo a dura prova le risorse dell’arcipelago spagnolo, con le autorità locali che affermano che potrebbero dover ospitare i migranti in campi militari o addirittura in tende, in vista di un previsto aumento degli arrivi a causa delle dure condizioni nell’Oceano Atlantico.
Le autorità spagnole temono che altri 150'000 migranti africani potrebbero intraprendere la pericolosa traversata nei prossimi mesi. Con la sua visita Sanchez punta a rafforzare le relazioni con Mauritania, Senegal e Gambia, principali punti di partenza dei barconi di migranti. La polizia spagnola opera da tempo in Africa occidentale per rafforzare il controllo delle frontiere come parte della strategia di Madrid volta a fornire assistenza finanziaria e di sicurezza ai punti di partenza delle navi dei migranti.
La Spagna prevede di tornare in Mali dopo la chiusura della missione militare dell’UE nel paese lo scorso maggio. Mentre la Francia ha sostenuto la fine della missione, la Spagna è impegnata in trattative con Bamako sugli aiuti militari bilaterali, secondo un alto ufficiale militare spagnolo. "Non possiamo lasciare il terreno vuoto alle forze russe. È importante mantenere una presenza nella regione", ha detto a Reuters l'ufficiale, che ha chiesto l'anonimato.
La missione spagnola potrebbe continuare l'addestramento della precedente missione europea, ha aggiunto la fonte. Il Ministero della Difesa spagnolo ha confermato di essere in trattative con il Mali per una collaborazione, senza fornire ulteriori dettagli.