Uno psicologo zurighese ha avuto un'esperienza traumatica l'anno scorso. Un suo paziente di 57 anni si è presentato nel suo studio lo scorso ottobre, senza appuntamento, pistola alla mano, per minacciarlo per ottenere il certificato di idoneità al lavoro. L'uomo, affetto da schizofrenia, cercava da tempo di ottenere il documento per poter reinserirsi nel mercato del lavoro.
Come riporta la NZZ, per sfuggire al pericolo medico si era preso un attimo per valutare la situazione prima di lasciare il suo studio. Nessuno è rimasto ferito e il paziente è stato arrestato poco dopo l'episodio. L'uomo da allora è rimasto in custodia cautelare per 323 giorni prima di finire a processo al tribunale di Zurigo.
Il 57enne ha confessato la maggior parte dei fatti, tranne il fatto che impugnava un'arma. Secondo lui, l'arma era nel suo zaino quando ha fatto irruzione nell'ufficio. Inoltre, ha negato di soffrire di qualsiasi malattia mentale. L'uomo ha ritenuto umiliante e ingiustificato ricevere dal 2006 la pensione di invalidità completa, che gli era stata concessa a causa di una grave depressione, in seguito al suicidio della moglie.
Il pubblico ministero ha infine chiesto una misura ambulatoriale, una pena sostenuta anche dalla difesa e accordata dal giudice. È stata ordinata una misura ambulatoriale senza induzione ospedaliera. La custodia cautelare è stata prolungata fino all'inizio della terapia. L'imputato dovrà inoltre mantenere una distanza minima di 100 metri dallo studio del suo ormai ex psicologo e le sue armi e munizioni sono state sequestrate.