Quanto costano i migranti e i rifugiati al canton Ticino? La questione dell'asilo è al centro di un'interrogazione del granconsigliere Boris Bignasca (Gruppo Lega) all'indirizzo del Consiglio del Stato. “Il tema della migrazione – scrive Bignasca - è fonte di preoccupazione in tutta la Svizzera e particolarmente in Ticino. Il Ticino è infatti la principale porta d'entrata In Svizzera dei flussi migratori. Dato che il tema dei costi legati all'immigrazione è dibattuto a livello federale, sarebbe opportuno chiedersi anche - in un periodo in cui si chiedono sacrifici ai Ticinesi - quanto paga il Cantone per questo fenomeno”, aggiunge l'esponente della Lega dei Ticine.
Di conseguenza, data l'intenzione del Consiglio federale di “ribaltare gli oneri sui Cantoni, accorciando da 7 a 4 anni il periodo di partecipazione ai costi di integrazione, è legittimo chiedersi se quanto si fa in Ticino è sufficiente per non far scoppiare i costi legati all'asilo”, precisa Bignasca che rivolge quindi una serie di domande al Consiglio di Stato, a cominciare dal chiedere quanti erano i rifugiati a fine 2023 e quanti a fine settembre 2024.
Un'informazione necessaria per avere una visione di insieme e poter poi domandare “come si struttura il costo per un singolo rifugiato (alloggio, cassa malati, spillatico, vitto, sicurezza, varie) e, al netto dei contributi federali, a quanto ammontano i costi totali dei rifugiati”, si legge nell'interrogazione.
In seguito, Bignasca chiede al Cantone quali costi generano i singoli rifugiati e qual'è il costo totale sostenuto per i rifugiati e come si paragona quest'ultimo rispetto alla media intercantonale, qual'è il tasso di occupazione dei rifugiati e, infine, viene chiesto quanti rifugiati alloggiano in strutture collettive e quanti in appartamento e di quanto variano i costi tra una o l’altra scelta.