Cosa sarà in grado di fare, lo scopriremo presto: noi ci limitiamo ad annotare che lui è solo l' ultimo nome di una lista di grandi campioni che non hanno resistito alla tentazione (un desiderio quasi irrefrenabile) di risalire sul palcoscenico. Alcuni nomi? Muhammad Ali, Pelé, Niki Lauda e Michael Schumacher. Non tutti, per altro, hanno deciso di tornare perché mossi da passione o dalla voglia di confrontarsi nuovamente con gli avversari di un tempo o quelli nuovi. Certuni si sono rimboccati le maniche per questioni economiche, per rimediare a situazioni finanziarie per così dire complicate. Comunque: i risultati di questi clamorosi ritorni sono stati pari alle attese? Per certi sportivi sì, per altri no. Prendiamo Niki Lauda: ritiratosi nel 1979 quando guidava la Brabham turbo, è tornato a gareggiare 3 anni dopo, vincendo in seguito il suo quarto Mondiale (anno 1984) al volante della Mc Laren. E lo fece in modo originale: il suo principale rivale, oltre che compagno di squadra Alain Prost, finì secondo a... mezzo punto di distacco. Incredibile!
Non andò invece benissimo a Michael Schumacher, che dopo il ritiro dalle gare nel 2006, aspettò quattro anni prima di ributtarsi nell' arena: dai successi e dalle glorie ferrariste passò alle delusioni Mercedes. Ingaggiato per ridare lustro alla scuderia anglo- tedesca, non andò oltre ad una pole position e ad un terzo posto in tre stagioni.
Ci sono state, poi, altre bellissime e drammatiche storie: quella di Muhammad Alì, che dopo l'abbandono dal ring nel 1978, due anni dopo decise di tornare a combattere in età ormai sconsigliabile. A 38 anni affrontò Larry Holmes, giovane talento americano, e fu inevitabilmente sconfitto, patendo l'unico kappao di carriera. Fu un’autentica follia: The Greatest aveva già problemi di salute e per presentarsi al top al match che valeva la corona mondiale si sottopose a una dieta ferrea. Ma che cosa doveva ancora dimostrare, si chiesero allora gli addetti ai lavori e i suoi tifosi?
MDD