La consigliera federale vallesana e attuale presidente della Confederazione Viola Amherd è stata vittima martedì di un pesante attacco da parte del quotidiano zurighese “NZZ”. In causa il prolungamento del contratto della sua consulente personale di lunga data Brigitte Hauser-Süess.
Da tempo attiva nel PPD vallesano e svizzero (oggi Centro), Brigitte Hauser-Süess ha festeggiato il 24 settembre il suo 70° compleanno. Secondo la normativa vigente presso la Confederazione ha raggiunto i limiti di età previsti per l'incarico. Ma il suo contratto è stato prorogato di tre mesi per poter accompagnare Viola Amherd fino alla fine del suo mandato presidenziale.
Questa proroga ha attirato l'attenzione della “NZZ” che ha ottenuto, ai sensi della legge sulla trasparenza, le condizioni finanziarie offerte alla dipendente per i suoi ultimi tre mesi, pari a 97'000 franchi per 70 giorni di lavoro, ovvero 1'140 franchi al giorno, oltre a un'indennità di 5'000 franchi e 12'000 franchi di contributi previdenziali.
La NZZ ha scelto un titolo provocatorio per riportare il dato: “Una consulente di Amherd guadagna più del presidente degli Stati Uniti”. Secondo i calcoli del quotidiano zurighese, questi ultimi tre mesi, estrapolati all'anno, corrisponderebbero a uno stipendio di 420'000 franchi, che, di fatto, è superiore allo stipendio di Joe Biden, pari a 400'000 franchi. Inoltre, per il suo ultimo mandato, lo stipendio annuo di Brigitte Hauser-Süess sarebbe quasi raddoppiato in questi tre mesi.
Il dipartimento di Viola Amherd (DDPS) ha presto pubblicato un comunicato stampa per contestare i calcoli della NZZ. “Per questi tre mesi sono state concordate le stesse condizioni di lavoro del precedente posto a tempo indeterminato” precisa il DDPS.
Secondo quest'ultimo, i 70 giorni alla tariffa giornaliera di 1'140 franchi corrispondono allo stipendio della classe 31, ovvero 224'015 franchi, in cui la consulente personale è stata impiegata fino al suo pensionamento, “e quindi alla sua precedente retribuzione” e precisa che il dipartimento copre i contributi previdenziali del datore di lavoro per circa 12'000 franchi e che al consulente personale possono essere rimborsate le spese fino a un massimo di 5'000 franchi. "Il quotidiano ha pubblicato consapevolmente calcoli errati", conclude il comunicato del DDPS.