Lo statuto S concesso ai cittadini ucraini è da tempo una questione molto delicata nel Canton San Gallo. Ciò si spiega in particolare con i numerosi rom che chiedono, e spesso ricevono, tale permesso. Anche se non esistono cifre ufficiali, le informazioni diffuse dai media indicano che la metà delle persone che hanno ottenuto lo status di protezione S nel Canton San Gallo dal novembre 2023 sono rom. Molti di loro non parlano né ucraino né russo e non vivono permanentemente in Ucraina.
Ciò che ha spinto il Gran Consiglio di San Gallo ha presentare un'iniziativa per abolire lo Statuto S. Lunedì 16 dicembre il Consiglio degli Stati dovrà pronunciarsi su questa iniziativa, votata a larga maggioranza dal Gran Consiglio sangallese.
Sarà tuttavia difficile che tale iniziativa sia accolta. Lo scorso ottobre la Commissione delle istituzioni politiche statali ha preso posizione sull'iniziativa del Canton San Gallo: “La Commissione ha ascoltato e condivide le preoccupazioni espresse dal Canton San Gallo. È particolarmente sensibile alle difficoltà che i comuni devono affrontare a causa dell'elevato turnover dei beneficiari dello status S, con partenze e rientri frequenti che creano problemi in termini di alloggio e scolarizzazione dei bambini”.
La sua maggioranza, tuttavia, raccomanda di non sostenere il testo perchè la sua portata non sarebbe chiara: “Non sappiamo cosa dovrebbe succedere alle persone che hanno già ottenuto lo statuto S. L'abolizione di questo status per le persone che si trovano già in Svizzera creerebbe una grande incertezza giuridica e comporterebbe un lavoro amministrativo molto significativo”.