Da gennaio gli acquisti all'estero saranno soggetti ad una franchigia doganale di 150 franchi invece degli attuali 300. Chi fa acquisti all'estero dovrà quindi sdoganare la merce in base a questo valore. Un cambiamento che ha spinto i sindacalisti a lanciare l'allarme su un possibile “caos” alle dogane a causa dei numerosi controlli necessari. "Ci aspettiamo un aumento del lavoro alla frontiera dall'inizio dell'anno", afferma Daniel Gisler, copresidente del sindacato dei doganieri del Garanto, al Blick.
Il consigliere nazionale del Centro e sindacalista Giorgio Fonio è anche lui convinto che le nuove norme comporteranno “un forte sovraccarico di personale doganale” e “lunghe code all'ingresso”. Per questo il deputato ticinese ha chiesto chiarimenti al Consiglio federale sulla questione. Il governo dovrà prendere posizione sull'argomento durante il “l'ora delle domande” della prossima settimana.
Un altro problema riguarda l'applicazione Quick Customs della Confederazione. Grazie ad esso, gli oneri amministrativi per le dogane dovrebbero essere limitati in quanto permette di risolvere lo sdoganamento online. L'app verifica quanto bisogna pagare di IVA e e permette di pagare l'importo direttamente con carta di credito.
Il problema è che attualmente l'app calcola ancora la vecchia IVA 8,1% su tutte le merci. Anche per beni come i generi alimentari o i medicinali, fra le merci più acquistate dai turisti dello shopping e per i quali dovrebbe infatti applicarsi l’aliquota fiscale ridotta del 2,6%.