Ticino, 16 dicembre 2024

Otto milioni di franchi per il rinnovo dell’IDA di Vacallo

Obiettivo: dare continuità a una depurazione delle acque all’avanguardia

L’impianto di depurazione delle acque (IDA) di Vacallo necessita di un importante rinnovo. Ma non solo. È a questo scopo che il Consiglio di Stato, nella sua seduta di mercoledì ha licenziato il Messaggio del Dipartimento del territorio che riguarda un credito pari a poco più di otto milioni di franchi quale sussidio, appunto, al rinnovo ma anche al potenziamento della linea acque e alla realizzazione del nuovo stadio di trattamento dei microinquinanti presso l’impianto di depurazione delle acque di Vacallo del Consorzio depurazione acque Chiasso e dintorni (CDACD). Spetta ora al Gran Consiglio evadere il Messaggio.
 
L’avvio dei lavori è previsto nel corso del 2025, per una durata di circa cinque anni.
 
In servizio dal 1978
L’IDA di Vacallo, di proprietà del Consorzio depurazione acque Chiasso e dintorni, è entrato in servizio nel 1978. Negli anni 2008-2014 è stato oggetto di importanti lavori di potenziamento e di ammodernamento che hanno riguardato l’adduzione all’IDA, il trattamento meccanico e la linea di trattamento dei fanghi. Sono stati inoltre posati dei biofiltri per la riduzione degli odori.
 
La nuova fase di intervento
Come accennato, la nuova fase di intervento riguarda il rinnovo e il potenziamento della linea acque, indispensabile per poter continuare a garantire una depurazione delle acque allo stato della tecnica tenendo conto dello sviluppo demografico, artigianale e industriale, nonché per mantenere il valore dell’impianto nel tempo.
 
La rimozione dei microinquinanti
Il CDACD, concluso l'ampliamento della sezione dei pretrattamenti meccanici e della linea fanghi, ha dato inizio alla fase di ottimizzazione del trattamento biologico per migliorare la qualità delle acque in uscita e per adempiere ai nuovi obblighi legislativi imposti dall'Ordinanza sulla protezione delle acque, in particolare con l’aggiunta di un trattamento per la rimozione dei microinquinanti organici in traccia dalle acque scaricate nel fiume Breggia.
In tale contesto, il progetto di massima ha indicato la filtrazione su carbone attivo granulare (GAC) quale miglior processo per la loro rimozione, mentre per il nuovo comparto biologico potenziato la scelta è caduta sul processo della biofiltrazione. Il progetto di massima di trattamento delle acque depurate basato su questa tecnica è stato sottoposto per esame all’Ufficio federale dell’ambiente che ne ha confermato la conformità con la legge federale e l’ammissibilità al sussidio federale.
 
Il progetto Il progetto definitivo prevede la costruzione della nuova biofiltrazione e della nuova filtrazione su GAC, la realizzazione di bacini di emergenza e di pioggia, il rinnovo della sedimentazione primaria, la realizzazione di una nuova vasca acque di risulta e reattore di trattamento, il rinnovo dell’edificio esistente e la costruzione di nuovi edifici e, infine, la sistemazione esterna.
 
Il sussidio della Confederazione
Il credito stanziato dal Governo corrisponde al 19% dei costi complessivi del progetto di rinnovo e potenziamento dell’impianto. La Confederazione dal canto suo sussidierà nella misura del 75% i costi per la realizzazione del modulo di abbattimento dei microinquinanti.

*Dal MDD

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