Comunque: ribadiamo ancora una volta che i nostri giudizi nonvogliono assolutamente fare l’unanimità, semmai creare discussioni. Del resto, non stupiamoci se ci sono personaggi che si arrabbiano quando leggono il nostro pagellone: il Ticino è un Cantone in cui l’ironia è un tabù e in cui prevale il quartierismo. Quest'anno, fra l'altro, c'è una grossa novità: abbiamo pensato di allargare questo “premio” a tutto lo sport ticinese. Basti pensare a Lara Gut Behrami ma anche al grandissimo Noè Ponti, vero dominatore dei recentissimi Mondiali in vasca corta di Budapest. Infine: chiediamo venia se dovessimo incorrere in qualche dimenticanza. La memoria ogni tanto fa cilecca.
GLI OSCAR
Armando Ceroni
Dopo una vita trascorsa al microfono, il buon Armando ha lasciato ad altri il compito di rallegrarci i pomeriggi o le serate sportive in TV. Compito immane, perché il telecronista di Paradiso ha raggiunto livelli altissimi di competenza, verve, simpatia e, pure, ironia (e auto ironia). Inventore di un linguaggio televisivo rivoluzionario e inimitabile ('adrenalina a mandrie', impagabile!), ha elevato a pura passione le sue cronache, come in occasione della sfida Italia-Svizzera agli ultimi Europei. Numero 1 anche nel ciclismo, in coppia con Antonio Ferretti, ha avuto il difficile compito di commentare questa disciplina negli anni dell'Epo. Grazie, Armando: ci manchi già!
Noè Ponti
Che dire del nuotatore del Gambarogno? Forte, indomito, coraggioso, un talento. In meno di due anni ha messo in riga tutta la concorrenza mondiale nelle sue specialità preferite (farfalla e delfino) e ci ha ricordato che anche nel nostro bel Cantone nascono ogni tanto i fenomeni. E se pensiamo che ha soli 23 anni, beh, allora possiamo stare tranquilli: prossimamente ne vedremo ancora delle belle. I recenti trionfi ai campionati del mondo in vasca corta a Budapest hanno il marchio dell' atleta locarnese: 'Ho lottato al massimo, come sempre' ha detto. Il futuro, insomma, è suo.
FC Lugano
Se quel maledetto rigore di Sabbatini non fosse finito in tribuna nella finalissima di Coppa Svizzera, oggi daremmo il massimo dei voti al Lugano. Nonostante la sconfitta contro il Servette, la stagione bianconera è stata comunque emozionante e ricca di successo. La qualificazione diretta agli ottavi di Conference League, il titolo (seppur) simbolico di campione d'inverno e i quarti di finale di Coppa (prossimo avversario il Bienne, non il Real Madrid…) sono un ottimo biglietto da visita. Squadra in gran spolvero ma anche il club non scherza, sia a livello di gestione che di pianificazione. In attesa dello stadio.
Renato Steffen
È l'uomo in più del Lugano, colui che può dare alla partita la svolta o indirizzarla nel modo desiderato.Dicono che guadagni cifre pazzesche in riva al Ceresio: se così fosse sarebbero meritate, perché questo centrocampista offensivo ha sinora dato un contributo molto tangibile alla causa.
Leader nato, ottimo rifinitore e ottimo scorer, è ormai imprescindibile per il gioco dei bianconeri. E nella Nazionale rossocrociata può ritagliarsi il suo spazio.
Luca Fazzini
Nel Lugano che deraglia, nel Lugano che ancora una volta non fa onore al proprio passato, il giocatore ticinese è uno dei pochi ad onorare la maglia: a suon di reti, impegno e dedizione, come dovrebbero fare tutti coloro che a fine mese ricevono una lauta paga. Durante la stagione in corso ha dovuto sostituire l'infortunato Thürkauf nel ruolo di capitano, un compito oneroso che lui ha cercato di svolgere al meglio. Al suo crescendo tecnico non sono rimasti insensibili altri club… Il futuro sarà sempre bianconero per il mo-mo? Occhio…
Armando Ceroni
Dopo una vita trascorsa al microfono, il buon Armando ha lasciato ad altri il compito di rallegrarci i pomeriggi o le serate sportive in TV. Compito immane, perché il telecronista di Paradiso ha raggiunto livelli altissimi di competenza, verve, simpatia e, pure, ironia (e auto ironia). Inventore di un linguaggio televisivo rivoluzionario e inimitabile ('adrenalina a mandrie', impagabile!), ha elevato a pura passione le sue cronache, come in occasione della sfida Italia-Svizzera agli ultimi Europei. Numero 1 anche nel ciclismo, in coppia con Antonio Ferretti, ha avuto il difficile compito di commentare questa disciplina negli anni dell'Epo. Grazie, Armando: ci manchi già!
Noè Ponti
Che dire del nuotatore del Gambarogno? Forte, indomito, coraggioso, un talento. In meno di due anni ha messo in riga tutta la concorrenza mondiale nelle sue specialità preferite (farfalla e delfino) e ci ha ricordato che anche nel nostro bel Cantone nascono ogni tanto i fenomeni. E se pensiamo che ha soli 23 anni, beh, allora possiamo stare tranquilli: prossimamente ne vedremo ancora delle belle. I recenti trionfi ai campionati del mondo in vasca corta a Budapest hanno il marchio dell' atleta locarnese: 'Ho lottato al massimo, come sempre' ha detto. Il futuro, insomma, è suo.
FC Lugano
Se quel maledetto rigore di Sabbatini non fosse finito in tribuna nella finalissima di Coppa Svizzera, oggi daremmo il massimo dei voti al Lugano. Nonostante la sconfitta contro il Servette, la stagione bianconera è stata comunque emozionante e ricca di successo. La qualificazione diretta agli ottavi di Conference League, il titolo (seppur) simbolico di campione d'inverno e i quarti di finale di Coppa (prossimo avversario il Bienne, non il Real Madrid…) sono un ottimo biglietto da visita. Squadra in gran spolvero ma anche il club non scherza, sia a livello di gestione che di pianificazione. In attesa dello stadio.
Renato Steffen
È l'uomo in più del Lugano, colui che può dare alla partita la svolta o indirizzarla nel modo desiderato.Dicono che guadagni cifre pazzesche in riva al Ceresio: se così fosse sarebbero meritate, perché questo centrocampista offensivo ha sinora dato un contributo molto tangibile alla causa.
Leader nato, ottimo rifinitore e ottimo scorer, è ormai imprescindibile per il gioco dei bianconeri. E nella Nazionale rossocrociata può ritagliarsi il suo spazio.
Luca Fazzini
Nel Lugano che deraglia, nel Lugano che ancora una volta non fa onore al proprio passato, il giocatore ticinese è uno dei pochi ad onorare la maglia: a suon di reti, impegno e dedizione, come dovrebbero fare tutti coloro che a fine mese ricevono una lauta paga. Durante la stagione in corso ha dovuto sostituire l'infortunato Thürkauf nel ruolo di capitano, un compito oneroso che lui ha cercato di svolgere al meglio. Al suo crescendo tecnico non sono rimasti insensibili altri club… Il futuro sarà sempre bianconero per il mo-mo? Occhio…
Mauro Gianetti
Non ha vinto il Fiandre, il Giro o il Tour de France, e nemmeno un Mondiale. No, ma il CEO della UA Emirates è stato certamente l'artefice della crescita e della maturazione del campionissimo sloveno Tadej Pogacar. I suoi puntuali consigli da ex corridore, si sono rivelati preziosi per Tadej, al quale per altro Mauro ha appena rinnovato il contratto con cifre da capogiro. Molto apprezzato dai patron degli Emirati Arabi, Gianetti è ormai considerato uno dei top manager del ciclismo internazionale. Bravo.
Lara Gut Behrami
La ragazza di Comano, ormai 33enne, è entrata di diritto nella storia dello sci mondiale. Nella stagione 2023/2024 ha infatti vinto la classifica generale di Coppa del Mondo (per la seconda volta dopo il 2016) e pure quelle di specialità (gigante e Super G). Risultati che la dicono lunga su questa sciatrice che in carriera è stata fermata da diversi infortuni ma che non ha mai mollato ed è sempretornata su livelli eccelsi. E Lara, per sua stessa ammissione, non si accontenta: chissà che non la vedremo in pista anche alle prossime Olimpiadi di Cortina e Torino fra due anni…
Società Sorriso
Fiorenzo Guggiari ha dato vita ad un bel progetto: ha creato una associazione sportiva per persone con disabilità. Si chiama Sorriso ed ospita ragazzi e ragazze che giocano alle bocce. Una trovata geniale la sua, che ha permesso e permette tuttora a questi praticanti di disputare tornei in Ticino e pure delle gare oltre Confine. Il tutto con un obiettivo: far divertire e impegnare queste persone nella disciplina sportiva specifica e metterli a confronto con altre realtà. Un'operazione aggregativa che ha sinora portato ottimi risultati.
I TAPIRI
Pablo Bentancur
Un anno sulle montagne russe per il padrone assoluto del Bellinzona. Litiga con tutti, non paga le bollette al Comune, non paga subito gli oneri sociali (e la squadra riceve tre punti di penalizzazione), insulta chi non la pensa come lui e fa la vittima durante l'assemblea di ottobre della società. Per onore di cronaca: viene pure malmenato durante una riunione del comitato della sezione giovanile. Insomma: Don Pablo non riesce proprio a farsi voler bene dalla piazza e il calo di pubblico al Comunale è anche colpa sua. E intanto la squadra fatica (Coppa a parte). Per il girone di ritorno ha promesso nuovi acquisti ma forse farebbe meglio a saldare prima le pendenze di cui sopra. Ne va della credibilità del club.
FC Locarno
L' assemblea del club verbanese è un inno al...nulla. Due ore per non risolvere il maggior problema che in questo momento assilla tutti: la sostituzione del presidente Mauro Cavalli, dimissionario e che alla fine, per amor di patria, rimarrà almeno sino a giugno, visto che nessuno di quelli che potrebbero rimpiazzarlo ha dato garanzie credibili. Peccato. E la squadra? Il presidente vuole la promozione, ha pure detto che vedere i suoi ragazzi è una gioia. Sarà, ma la classifica, sinora, non è esaltante.
HC Lugano
Partito con il dichiarato obiettivo di entrare direttamente nei playoff per il titolo, senza cioè passare dalle forche caudine dei play-in, la squadra di Luca Gianinazzi inizia col passo giusto ma da ottobre via entra in una spirale talmente negativa che finisce nei bassifondi, invischiata in una crisi di gioco e identità che lascia increduli. Il coach è messo in discussione a viene affiancato da una sorta di tutore (Antti Törmänen), perché non vuole buttare a mare l'ennesimo progetto o perché manca del coraggio necessario per ripartire da zero. La stagione non è ancora finita, ci mancherebbe, ma tutta lascia supporre che sarà tremendamente in salita. E nel frattempo la pista si svuota sempre di più.
Hnat Domenichelli
Sbaglia il mercato, con acquisti che sinora si sono rivelati dei flop. Dahlström, Huska, lo stesso Aebischer, Zohorna, Sekac hanno ampiamente deluso e Schultz, che avrebbe dovuto essere un valore aggiunto, si è dato alla fuga, annunciando il suo ritiro. Il direttore sportivo però si è limitato a dire che sta con Gianinazzi e che il progetto deve continuare. Dal suo arrivo a Lugano (2019) Hnat non ci ha azzeccato molto, non a caso la squadra non ha mai superato i quarti di finale!
Tifoserie di hockey
Una rissa fra tifoserie rivali avvenuta a Rivera dopo il derby dello scorso 11 dicembre alla Gottardo Arena (vinto dai leventinesi per 2-1) e un petardo lanciato dai tifosi ospiti e diretto ai carri della RSI subito dopo la partita: come direbbe qualcuno, lamadre dei cretini è sempre incinta. Il fatto di Ambrì è comunque gravissimo e ci si chiede come è potuto accadere che un oggetto pericoloso sia
Pablo Bentancur
Un anno sulle montagne russe per il padrone assoluto del Bellinzona. Litiga con tutti, non paga le bollette al Comune, non paga subito gli oneri sociali (e la squadra riceve tre punti di penalizzazione), insulta chi non la pensa come lui e fa la vittima durante l'assemblea di ottobre della società. Per onore di cronaca: viene pure malmenato durante una riunione del comitato della sezione giovanile. Insomma: Don Pablo non riesce proprio a farsi voler bene dalla piazza e il calo di pubblico al Comunale è anche colpa sua. E intanto la squadra fatica (Coppa a parte). Per il girone di ritorno ha promesso nuovi acquisti ma forse farebbe meglio a saldare prima le pendenze di cui sopra. Ne va della credibilità del club.
FC Locarno
L' assemblea del club verbanese è un inno al...nulla. Due ore per non risolvere il maggior problema che in questo momento assilla tutti: la sostituzione del presidente Mauro Cavalli, dimissionario e che alla fine, per amor di patria, rimarrà almeno sino a giugno, visto che nessuno di quelli che potrebbero rimpiazzarlo ha dato garanzie credibili. Peccato. E la squadra? Il presidente vuole la promozione, ha pure detto che vedere i suoi ragazzi è una gioia. Sarà, ma la classifica, sinora, non è esaltante.
HC Lugano
Partito con il dichiarato obiettivo di entrare direttamente nei playoff per il titolo, senza cioè passare dalle forche caudine dei play-in, la squadra di Luca Gianinazzi inizia col passo giusto ma da ottobre via entra in una spirale talmente negativa che finisce nei bassifondi, invischiata in una crisi di gioco e identità che lascia increduli. Il coach è messo in discussione a viene affiancato da una sorta di tutore (Antti Törmänen), perché non vuole buttare a mare l'ennesimo progetto o perché manca del coraggio necessario per ripartire da zero. La stagione non è ancora finita, ci mancherebbe, ma tutta lascia supporre che sarà tremendamente in salita. E nel frattempo la pista si svuota sempre di più.
Hnat Domenichelli
Sbaglia il mercato, con acquisti che sinora si sono rivelati dei flop. Dahlström, Huska, lo stesso Aebischer, Zohorna, Sekac hanno ampiamente deluso e Schultz, che avrebbe dovuto essere un valore aggiunto, si è dato alla fuga, annunciando il suo ritiro. Il direttore sportivo però si è limitato a dire che sta con Gianinazzi e che il progetto deve continuare. Dal suo arrivo a Lugano (2019) Hnat non ci ha azzeccato molto, non a caso la squadra non ha mai superato i quarti di finale!
Tifoserie di hockey
Una rissa fra tifoserie rivali avvenuta a Rivera dopo il derby dello scorso 11 dicembre alla Gottardo Arena (vinto dai leventinesi per 2-1) e un petardo lanciato dai tifosi ospiti e diretto ai carri della RSI subito dopo la partita: come direbbe qualcuno, lamadre dei cretini è sempre incinta. Il fatto di Ambrì è comunque gravissimo e ci si chiede come è potuto accadere che un oggetto pericoloso sia
potuto entrare in pista e poi lanciato nel dopo-derby contro gli addetti ai lavori della TV di Comano. Vergogna!
Snakes Bellinzona
Cambiano i nomi ma non cambiano i risultati, che sono assai deludenti e valgono (si fa per dire) un ultimo posto in classifica desolante nella lega cadetta. A Bellinzona, versante hockey, par di rivedere un film già visto in quel di Biasca. Prestazioni scarse, affluenza di pubblico pure scarsa e giocatori demotivati. Sino a quando continuerà questa avventura? È nostra impressione che questo progetto sia ormai fallito e che vada avanti soltanto per la passione e la testardaggine di pochi. E i risultati, appunto, sono sotto gli occhi di tutti.
Brenno Martignoni
Empatico, divertente, sempre disponibile, il neo presidente del Bellinzona viene paracadutato in un mondo che non conosce e si confronta con gente certamente più scafata e scaltra di lui. Prova a tenere vivo l' interesse, ormai scemato, per il Bellinzona con delle sparate che sanno tanto di Tavanna Ray (lo stadio nuovo, tanto per fare un esempio). Si butta poi in crociate senza senso, donchisciottesche diremmo, come il ricorso per il caso Wil. Nell'ultima assemblea si erge a Arnoldo Winkelried della situazione: stoico e generoso! Il suo bilancio, umanità a parte, è per ora negativo. Speriamo che da gennaio sappia riscattarsi.
SAM Massagno
Squadra faro del movimento cestistico ticinese, almeno a livello maschile, la società della periferia ha perso un po' di smalto nell'anno che sta per volgere alla fine. Nella stagione conclusa a maggio non ha raccolto ciò che voleva e in quella attuale è ben al di sotto delle aspettative, anche se ad onor del vero Regazzi e soci hanno dovuto tagliare il budget.
RED.
Snakes Bellinzona
Cambiano i nomi ma non cambiano i risultati, che sono assai deludenti e valgono (si fa per dire) un ultimo posto in classifica desolante nella lega cadetta. A Bellinzona, versante hockey, par di rivedere un film già visto in quel di Biasca. Prestazioni scarse, affluenza di pubblico pure scarsa e giocatori demotivati. Sino a quando continuerà questa avventura? È nostra impressione che questo progetto sia ormai fallito e che vada avanti soltanto per la passione e la testardaggine di pochi. E i risultati, appunto, sono sotto gli occhi di tutti.
Brenno Martignoni
Empatico, divertente, sempre disponibile, il neo presidente del Bellinzona viene paracadutato in un mondo che non conosce e si confronta con gente certamente più scafata e scaltra di lui. Prova a tenere vivo l' interesse, ormai scemato, per il Bellinzona con delle sparate che sanno tanto di Tavanna Ray (lo stadio nuovo, tanto per fare un esempio). Si butta poi in crociate senza senso, donchisciottesche diremmo, come il ricorso per il caso Wil. Nell'ultima assemblea si erge a Arnoldo Winkelried della situazione: stoico e generoso! Il suo bilancio, umanità a parte, è per ora negativo. Speriamo che da gennaio sappia riscattarsi.
SAM Massagno
Squadra faro del movimento cestistico ticinese, almeno a livello maschile, la società della periferia ha perso un po' di smalto nell'anno che sta per volgere alla fine. Nella stagione conclusa a maggio non ha raccolto ciò che voleva e in quella attuale è ben al di sotto delle aspettative, anche se ad onor del vero Regazzi e soci hanno dovuto tagliare il budget.
RED.